Al Bar Settimini di Pieris per la gestione dovrà essere servito il Tirimesu

Il Comune di San Canzian mette l’obbligo di vendere e pubblicizzare il dolce. Cartelli stradali annunceranno che il paese è la “patria della Coppa Vetturino”
Bonaventura Monfalcone-27.05.2016 Riunione Tiramisù-CCM-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-27.05.2016 Riunione Tiramisù-CCM-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

SAN CANZIAN Ai tavolini del Bar Settimini a Pieris dovrà essere servito anche il Tirime su-Coppa Vetturino, il dessert nato dall’inventiva di Mario Cosolo, chef e patron del ristorante che si trovava in via Roma, e il dolce che detiene la primogenitura del nome reso poi famoso dalla versione veneta. A chiederlo è il Comune di San Canzian d’Isonzo, proprietario degli spazi al piano terra del palazzo sede della Biblioteca comunale, che non ritiene la presenza del dolce affatto un optional nella scelta del nuovo gestore del locale. Il bando pubblicato in questi giorni per cercare un imprenditore che riapra l’attività, dopo la disdetta presentata in primavera, dal precedente e finora unico gestore del locale, Alessandro Rocco, è piuttosto chiaro e, forse, non potrebbe essere diversamente, visto che il dessert si può gustare altrove, ma non a Pieris.

Il concessionario, quindi, si legge nel bando, «assumerà anche l’obbligo di commercializzare e pubblicizzare il “Tireme su”», il semifreddo a base di zabaione, creato nel 1935 al Vetturino e protagonista di una mostra permanente allestita nella vicina Casa delle Associazioni. Oltre che pubblicizzato dai cartelli stradali che annunciano agli ingressi del paese come Pieris sia «la patria del Tirime su-Coppa Vetturino».

«Il bando è stato studiato per valorizzare il livello qualitativo di un’attività che rimane inserita nell’edificio sede della Biblioteca comunale e dotato di spazi utilizzati per piccole mostre e incontri», spiega il sindaco Claudio Fratta. Non a caso l’offerta gestionale pesa fino a un massimo di 40 punti e le eventuali proposte dovranno specificare numero, qualifica e titoli del personale da destinare all’attività, l’organizzazione del servizio «per il completo soddisfacimento delle diverse tipologie di clientela» e le modalità di «commercializzazione e valorizzazione del “Tireme su” anche attraverso attività di promozione particolare eseguite in collaborazione con il Consorzio culturale del Monfalconese». Il Comune premierà i progetti più coerenti e adeguati rispetto alle proprie richieste e all’offerta di servizio per l’attività della Biblioteca. Gli aspiranti gestori saranno valutati anche per la proposta di adeguamento dei locali, degli impianti, delle attrezzature e degli arredi, che in ogni caso dovranno tenere conto del contesto e dei vincoli architettonici esistenti. Dal locale dovranno in ogni caso essere bandite le macchine “new slot”. Tant’è che il Comune escluderà, come sottolineato nel bando, le offerte che prevedano un’istallazione di questo tipo. Il canone annuo rimane fermo a 7 mila euro più Iva, ma gli eventuali rilanci (di 500 euro in 500 euro) permetteranno di guadagnare ulteriori punti (fino a un massimo di 40 per l’offerta economica). L’amministrazione sembra aver già raccolto tra giugno e luglio l’interessamento di diversi imprenditori che dovranno, però, concretizzarlo entro il 20 agosto. Il Comune procederà all’aggiudicazione anche nel caso sia pervenuta una sola offerta valida, purché valutata congrua e vantaggiosa per l’amministrazione, che punta a riaprire il prima possibile il locale, rimasto chiuso dopo il lockdown da Covid-19. La concessione avrà durata di 5 anni, eventualmente rinnovabili su decisione, insindacabile, dell’amministrazione locale.—

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