Air Dolomiti ha nel Fvg la metà degli esuberi

TRIESTE. La crisi di Air Dolomiti - conseguenza di quella di Lufhansa, che la controlla al 100% - colpisce duramente nel Friuli Venezia Giulia. Dei 116 dipendenti (76 piloti e 40 assistenti di volo) per i quali in questi giorni è stata avviata la procedura di mobilità, una cinquantina risiede dell’Isontino e in altre zone della regione. Fino a due anni fa, infatti, la sede legale e operativa della compagnia area era localizzata all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, da dove è stata trasferita a Villafranca (Verona). La riduzione del personale operativo è prevista partire con i primi giorni di gennaio.
Questa ristrutturazione non riguarda solo il personale di Air Dolomiti, ma anche la sua flotta, con la dismissione di tutti i turboelica Atr72 (55 posti) e la loro sostituzione con gli Embraer 195, aeromobili da 120 posti. Secondo la compagnia, al momento non cambierà nulla con riguardo al collegamento Ronchi-Monaco, nel senso che verrà mantenuto il numero complessivo di posti a disposizione ogni giorno. Quello che non è dato ancora sapere è il numero dei voli quotidiani, finora sei (fra andata e ritorno) nel periodo invernale e otto in quello estivo.
La riorganizzazione riguarda ovviamente numerosi altri collegamenti fra Monaco e Francoforte da un lato e le principali città italiane dall’altro, fra cui quelli con Bologna, Verona, Milano, Torino, Genova, Roma e Napoli.
L’apertura della procedura di mobilità per i 116 dipendenti ha creato non poco allarme fra i sindacati. «Air Dolomiti mette a rischio decine di equipaggi - spiega Alessandro Cenci, responsabile piloti della Fit-Cisl -. Dopo la recente chiusura di Lufthansa Italia, il colosso tedesco intende infatti ridimensionare drasticamente anche Air Dolomiti. Siamo molto preoccupati - aggiunge - per il futuro del vettore veronese perchè la procedura attivata non prevede il ricorso ad ammortizzatori sociali come la Cigs per superare l’attuale momento di difficoltà, in modo da evitare l’espulsione di decine di equipaggi di elevata professionalità e gettare così le basi per un futuro rilancio».
La ristrutturazione dell’attività di Air Dolomiuti si inquadra, come detto, in quella più generale di Lufthansa, decisa «alla luce delle difficoltà del mercato, soprattuto a causa della forte competizione delle compagnie low-cost come Esay Jet e Ryanair», ha sotttolineato Christopher Franz, presidente del consiglio esecutivo della compagnia. Una ristrutturazione che passa attraverso l’utilizzo di Germanwings, vettore low-cost creato da Lufthansa una decina di anni fa. Secondo quano annunciato dallo stesso Franz, dal primo gennaio tutti i voli infraeuropei saranno effettuati dalla controllata low-cost, mentre Lufthansa concentrerà la propria attività sui voli internazionali.
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