Aicha: «Alla Lanterna in burkini la mia scelta di libertà»
TRIESTE. «Ho messo il velo quando ho avuto un profondo incontro con la religione musulmana, per completare quella che era la mia vocazione. E per lo stesso motivo indosso il burkini». Lo dice chiaro: nessuno ha obbligato Aicha Tizbibt, di origine marocchina ma nata in Italia, a indossare lo hijab che copre testa e collo.
Quando il momento è arrivato, al primo anno di liceo scientifico a Sondrio, ha preso la sua decisione e l'ha comunicata ai genitori. Ora ha 21 anni e, «tra alti e bassi dovuti spesso a una certa discriminazione che a volte ho provato», continua a portare lo jihab anche all'Università di Varese, dove studia Medicina.
Aicha afferma con sicurezza che il suo è un gesto di libertà, perché quel velo l'ha scelto lei: «È un passo del percorso della mia fede. Nessuna costrizione maschile». Aicha rovescia le comuni argomentazioni. E va tranquillamente anche al mare, indossando il burkini - anche se questo nome non le piace.
«Chiamiamolo costume da bagno» dice con determinazione - sia al lago, in Lombardia, sia ora allo stabilimento balneare la Lanterna, l'unico che divide ancora uomini e donne, in questo mese e mezzo che sta trascorrendo a Trieste dove è venuta a trovare la sorella che abita qui.
Mettere il velo dunque è stata una libera scelta? Sì, anche perché è contro i precetti dell'Islam obbligare qualcuno a fare qualcosa. Nonostante ciò esistono sì, come dappertutto, le persone autoritarie che obbligano le donne in alcuni contesti a portare il velo, nei Paesi estremisti come ad esempio l’Afghanistan, dove oltre l'aspetto culturale c'è quello legislativo. Anche se ora le cose stanno cambiando, soprattutto dopo la Primavera araba.
Perché indossa il burkini anche in una spiaggia di sole donne? Al mare a Trieste porto questo tipo di costume da bagno per lo stesso motivo per cui porto il velo, per il mio credo religioso e per non mostrare agli altri uomini, al di fuori dei parenti stretti, niente altro se non viso, mani e piedi. E alla Lanterna il muro non divide completamente le donne dagli uomini, così come non divide totalmente dall'altro stabilimento balneare, dall'Ausonia: comunque gli uomini ci possono vedere.
Il burkini dunque vi dà la possibilità di andare al mare? Si, a chi decide di indossare questo costume - o dei pantaloncini e una maglietta per andare in acqua - permette di essere libere anche in un contesto comune, d'integrarci. Se ci fosse un provvedimento in Italia contro questa possibilità, non potremmo più farlo.
Come si è trovata in questa spiaggia? Bene, nonostante comunque la gente mi guardi. Ho sentito qualche commento, ma sinceramente non bado a quello che dicono. È triste però pensare che una persona non si possa vestire come vuole, io ho il diritto e la libertà di mettermi questo costume come il velo.
E come sta a Trieste? Bene, anche se c'è sempre quella piccola fetta di popolazione - che appartiene magari a un'altra generazione - che a volte commenta per strada il mio velo. Sono rimasta colpita molto positivamente da una donna che col velo lavorava da cassiera in un supermercato.
Quando ha messo il velo come hanno reagito i compagni di scuola? Ho trovato un muro enorme, i valtellinesi non hanno voluto capire fino in fondo la mia scelta. Ma ero forse anch'io troppo immatura per spiegare la mia scelta interiore. All'inizio invece i miei genitori non mi hanno preso sul serio, poi hanno capito che ero davvero convinta.
E i professori? Sono stati tutti comprensivi, in particolare la docente di religione è riuscita a portare ciascuno di noi a confrontarci.
Adesso all'università come vive la sua scelta con gli altri? Siamo tutti più maturi. E io mi sento ancora più attaccata al velo, fa parte della mia identità.
Quale tipo di educazione ha ricevuto? Sono sempre stata stimolata all'istruzione. E dal punto di vista religioso ho ricordi bellissimi in cui pregavamo assieme, era un momento particolare di raccoglimento della famiglia.
Cosa pensa dei divieti sui burkini imposti in alcune spiagge della Francia? Credo che aumentino la fobia nei confronti della religione musulmana.
E dell'orientamento della cancelliera tedesca Merkel avverso il burqa, il velo integrale? Io sono contro questo tipo di velo. Però penso comunque che un'imposizione del genere sia limitante per la libertà dell'individuo.
Chi sono per lei i terroristi? Ragazzi reclutati da situazioni di emarginazione. Ma dobbiamo fare attenzione a non confondere Islam con Is.
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