«Ai licenziati Fincantieri indennità di 15 mensilità»

«I quattro lavoratori licenziati dalla Fincantieri possono chiedere, al posto del reintegro sul posto di lavoro, un’indennità sostitutiva pari a 15 mensilità. È un primo inizio anche se mi auguro che...
Bonaventura Monfalcone-26.11.2016 Float Out Ceremony-Msc crociere-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-26.11.2016 Float Out Ceremony-Msc crociere-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
«I quattro lavoratori licenziati dalla Fincantieri possono chiedere, al posto del reintegro sul posto di lavoro, un’indennità sostitutiva pari a 15 mensilità. È un primo inizio anche se mi auguro che l’azienda voglia reintegrare davvero i lavoratori perché una cosa è ricevere la partita stipendiale spettante, con la copertura degli aspetti assicurativi e assistenziali, altra cosa è rientrare effettivamente nel posto di lavoro, cosa che fino a oggi non era stata ancora consentita». A darne notizia è la senatrice del Pd Laura Fasiolo che ieri ha ottenuto dal governo la risposta sull’interrogazione presentata qualche mese sul licenziamento per abbandono del posto di lavoro (sono accusati di essere stati sorpresi a dormire) avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 novembre 2016.


Proprio mercoledì la giudice del lavoro del Tribunale di Gorizia, Barbara Gallo ha depositato una sentenza rigettando un ricorso dell’azienda che si era opposta a una prima pronuncia dello stesso giudice, un’ordinanza, che aveva decretato l’illegittimità del licenziamento. Una decisione definita esagerata anche nella sentenza di mercoledì in cui si chiede un reintegro dei quattro lavoratori. Per conto del governo e al posto del ministro al Lavoro Giuliano Poletti ha risposto in aula il sottosegretario Luigi Bobba. Che, tra le questioni più rilevanti, ha fatto notare che, visto che i licenziamenti sono intervenuti nella vigenza del vecchio regime di cui all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, i quattro possono chiedere al posto del reintegro un’indennità pari a 15 mesi di retribuzione. In pratica, secondo Bobba, l’azienda in teoria la condanna al reintegro sul posto del lavoro nei confronti di Fincantieri non «può essere eseguita in maniera coattiva». La stessa Fincantieri, immersa in questi giorni in una vicenda di rilievo internazionale con la guerra Italia-Francia per l’acquisizione dei cantieri Stx di Saint Nazaire molto probabilmente continuerà nella linea di fermezza con un nuovo appello. A meno che non decida di trattare sui 15 mesi di retribuzione come suggerito dal sottosegretario Bobba. Magra consolazione per la senatrice Fasiolo che comunque si dice «assolutamente soddisfatta dell'accoglimento dell'istanza dei lavoratori da parte del giudice». Ma si augura soprattutto «che l’azienda li ripristini sul posto di lavoro, perché una cosa è ricevere la partita stipendiale, con la copertura degli aspetti assicurativi e assistenziali; altra cosa è entrare effettivamente nel posto di lavoro, cosa che non era stata consentita. Sembra paradossale e incredibile, ma lo stipendio percepito rispondeva a una prestazione lavorativa non erogata. Questo aspetto sembra essersi risolto e sono assolutamente soddisfatta che il giudice sia intervenuto a salvaguardia dei lavoratori che sul piano umano, etico, morale e psicologico devono essere in qualche risarciti, vista la situazione di disagio che hanno attraversato nell'ultimo periodo».


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