Agrokor in crisi: pesano i debiti con la Russia

Da Zagabria niente fondi pubblici in aiuto al colosso agroalimentare. E Mosca si fa avanti
epa04282734 The logo of Croatian food group Agrokor at the headquarters in Zagreb, Croatia, 26 June 2014. The Croatian food group Agrokor finalized a deal to acquire a majority share in Slovenia's largest retailer Mercator for up to 550 million euros (750 million dollars), the STA news agency reported. Agrokor is to acquire a 53-per-ent stake from a consortium of shareholders, said the Pivovarna Lasko beverages group, the largest shareholder in the consortium. The takeover was agreed a year ago, but was plagued by financing problems. EPA/ANTONIO BAT
epa04282734 The logo of Croatian food group Agrokor at the headquarters in Zagreb, Croatia, 26 June 2014. The Croatian food group Agrokor finalized a deal to acquire a majority share in Slovenia's largest retailer Mercator for up to 550 million euros (750 million dollars), the STA news agency reported. Agrokor is to acquire a 53-per-ent stake from a consortium of shareholders, said the Pivovarna Lasko beverages group, the largest shareholder in the consortium. The takeover was agreed a year ago, but was plagued by financing problems. EPA/ANTONIO BAT

ZAGABRIA. Agrokor, la più grande impresa croata, è nei guai. Pesantemente indebitata con la banca russa Sberbank, visto il proprio rating declassato dalle agenzie Moody's e S&P's, l'azienda guidata da Ivica Todoric richiama l'attenzione del governo di Zagabria, preoccupato per le sorti del colosso commerciale. Il premier Andrej Plenkovic e vari ministri hanno incontrato i rappresentanti di Agrokor in riunioni segrete, rivelate dalla stampa croata e confermate poi dall'esecutivo. Il governo croato avrebbe negato a Todori„ la possibilità di un aiuto con fondi pubblici, richiedendo al contrario dimissioni dell'amministratore delegato. Per il gigante dell'agroalimentare, che impiega 60mila persone nei Balcani (40mila solo in Croazia) e dichiara un giro di affari di quasi 8 miliardi di euro, è in gioco la sopravvivenza. «Siamo stati informati del declassamento del rating di Agrokor e abbiamo sottolineato più volte la responsabilità di proprietari e manager per i risultati economici della compagnia», ha dichiarato l'esecutivo croato. Pur riconoscendo «l'importanza di Agrokor per l'economia croata, i suoi numerosi fornitori, partner e impiegati», il governo avrebbe escluso un bailout di Stato. «Todori„ deve tenere a mente che questo governo non porterà avanti la stessa politica di vent'anni fa», ha detto il presidente del parlamento Bozo Petrov. Il riferimento è agli anni ’90 e alla strategia del primo presidente croato, Franjo Tudjman, secondo cui la creazione di "200 famiglie ricche" avrebbe garantito al paese un passaggio indolore dall'economia socialista a quella di mercato.

Vent'anni dopo l'epoca delle privatizzazioni, da cui la famiglia Todorc„ uscì arricchita, lo Stato croato ha cambiato politica. Lo stesso Plenkovic è intervenuto ricordando la responsabilità dei vertici dell'azienda e invitando alla calma. Secondo il portale regionale Birn, Agrokor e il suo indotto valgono circa il 16% del Prodotto interno lodo croato, più o meno quanto il settore turistico, dato che oltre ai 40mila dipendenti diretti si stima che altre 40mila persone lavorino in aziende legate alle attività del gruppo.

A oggi il nodo più urgente è quella dei debiti contratti con le banche russe Sberbank e Vtb, che assieme controllano oltre un terzo del debito di Agrokor: 1,3 miliardi di euro su un totale di 3,4. Inoltre, stando a Debtwire, portale specializzato in analisi dei debiti delle grandi aziende, l'impresa di Todori„ avrebbe un arretrato di 800 milioni di euro nei confronti dello Stato per Iva non pagata. Cosa che però il ministro delle Finanze Zdravko Maric ha smentito, spiegando che le informazioni fiscali sono da considerarsi riservate.

Ieri infine la stampa croata ha svelato che Sberbank - istituto nelle mani dello Stato russo - ha dato un nuovo prestito da 300 milioni (necessario per pagare fornitori e dipendenti); ma in cambio i russi potrebbero prendere il controllo del colosso, obbligando Todoric a dimissioni.

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