Agricoltore attaccato da un cinghiale
Ghiotto di susine mature, tanto ghiotto da mordere e sbattere a terra il contadino che le stava raccogliendo sotto un albero per riporle in un capace cesto, giudicato inaccessibile al cinghiale protagonista di questa storia di fine estate.
Il suino ha morso al polpaccio D.G., 44 anni, impegnato in un frutteto di Sottolongera. Oltre al polpaccio il cinghiale, per impadronirsi di quanto riteneva “suo” per diritto di preda, ha morso il braccio dell’uomo che difendeva quanto aveva appena raccolto. Il malcapitato è finito a terra sbattendo la spalla.
Erano le 13 di ieri e mezz’ora più tardi l’aggredito si è presentato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cattinara. È stato sottoposto ad accurati esami radiografici, le ferite gli sono state suturate, mentre la profilassi delle eventuali conseguenze dei morsi, è stata affidata al Dipartimento di prevenzione.
Non è chiara quale sia stata fine delle susine: potrebbero essere state “salvate” dal contadini per diventare marmellata o parte essenziale di gustosi gnocchi. Oppure il cinghiale, dopo essersi sbarazzato del concorrente, ne avrebbe fatto manbassa. Susine a gogò. Dolci e vellutate.
Certo è che non è questa la prima aggressione messa in atto dai cinghiali nella zona di Longera e Sottolongera, nell’immediata periferia della città. In quest’area i suini sono divenuti stanziali e rivendicano una parte del raccolto di orti e frutteti. Con le buone maniere, con poca grazia e perfino con violenza e morsi.
Intanto c’è chi propone per la stagione autunno-inverno la realizzazione di macelli fissi e mobili per gestire l’ingombrante presenza di una popolazione che ormai raggiunge in provincia di Trieste i mille esemplari.
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