Aggressioni agli autisti dell'Apt, sale la protesta
Il caso più grave risale a due settimane fa. Come si ricorderà, un autista dell’Apt venne aggredito verbalmente con toni e modi prepotenti e offensivi. Non contento, l’aggressore estrasse un coltello rivolgendoglielo minacciosamente contro, prima di scendere dal mezzo pubblico, alla fermata di Roiano, seminando il panico anche tra i viaggiatori.
Un episodio simile avvenne (peraltro) pochi giorni prima a Gorizia, nel piazzale antistante la stazione ferroviaria, quando un altro autista rischiò di venir investito in pieno volto da un pugno sferrato da un passeggero, cavandosela con un colpo all’orecchio grazie alla prontezza di riflessi. L’operatore dovette, comunque, sottoporsi alle cure del Pronto soccorso di Gorizia.
In un mese ci sarebbero state almeno cinque aggressioni e la misura è colma, lamentano i sindacati. «È già da anni che sollecitiamo le Aziende di trasporto regionali a fare qualcosa. Sono stati sensibilizzati i prefetti e le forze dell’ordine affinché venga “messo in sicurezza” il servizio. Non è possibile che gli autisti rischino in questa maniera», spiega Willy Puglia, coordinatore regionale dell’Usb. «L’elemento grave è che queste aggressioni avvengono non all’esterno degli autobus ma all’interno. Tutte le nostre sollecitazioni sono cadute nel vuoto perché le Aziende non hanno voluto investire risorse per la sicurezza. Un esempio? Si potevano mettere a disposizione degli autisti speciali cabine protette ma ciò non è stato fatto. Mi fa piacere che anche altre organizzazioni sindacali inizino a muoversi nella stessa, nostra direzione ma c’è voluto tempo».
Nei giorni scorsi, sempre a Gorizia, c’è stato un altro episodio. Fortunatamente il tutto si è limitato allo sfogo di un viaggiatore che ha iniziato a colpire a pugni una corriera, sputando anche contro il parabrezza in direzione dell’autista (nella fattispecie una donna). «Concentriamoci su Apt. L’Azienda ci dice oggi che i prossimi autobus in acquisizione saranno tutti dotati di speciali protezioni per gli autisti. Ma si tratta di un progetto che rischia di essere inefficace perché i mezzi più vecchi continueranno a non avere le cabine protette. Saremo punto e a capo con intatti tutti i rischi potenziali per i poveri operatori».
Sull’argomento interviene anche Franco Zotti, autista di Apt, anche lui rappresentante sindacale di Usb e consigliere provinciale della Lega Nord. È lui a tenere la contabilità degli episodi accaduti nell’ultimo mese e «che evidenziano tutti i rischi cui è sottoposta giornalmente la nostra categoria. Non possiamo rischiare la vita soltanto per avere la “colpa” di guidare un autobus e una corriera del servizio extraurbano - lamenta Zotti -. Purtroppo, sui mezzi pubblici, cominciamo ad ospitare persone potenzialmente pericolose e bisogna fare qualcosa».
Zotti indica all’Azienda provinciale trasporti anche una possibile via d’uscita, una soluzione. «Perché non si dotano gli autisti dello spray al peperoncino? Potrebbe essere l’uovo di Colombo anche perché funzionerebbe soprattutto da deterrente. L’eventuale aggressore, sapendo che l’autista è dotato di un dispositivo di autodifesa, ci penserebbe su non una ma almeno cento volte prima di aggredire il personale. Perché non pensiamo ad una soluzione simile? Io la propongo e la getto sul tavolo».
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