Aggressione all’interno del bar a Trieste: chiesto il giudizio per il gestore

Alberto Rossi, 41 anni, è accusato di aver colpito un cliente alla testa con un birillo da bowling che aveva nel locale. La vittima: «Non mi spiego perché l’abbia fatto»
Francesco Lamberti, la vittima dell’aggressione avvenuta nel bar
Francesco Lamberti, la vittima dell’aggressione avvenuta nel bar

TRIESTE «Ancora oggi non mi so dare una spiegazione. Ancora oggi mi chiedo perché mi ha picchiato così... io non gli avevo fatto niente».

È passato un anno e mezzo da quando il trentunenne Francesco Lamberti è stato aggredito all’interno del bar “Al brillo parlante” di via Santi Martiri. Il gestore del locale, il quarantunenne Alberto Rossi, è accusato di aver colpito il trentunenne alla testa con un birillo da bowling.

Ne è seguita una denuncia ai carabinieri, intervenuti sul posto. Ora il caso è giudiziario: il pubblico ministero Massimo De Bortoli ha chiesto il rinvio a giudizio di Rossi. La vicenda sarà discussa in udienza preliminare, dal gup Luigi Dainotti, mercoledì prossimo.

«Ricordo benissimo quello che è successo – racconta Lamberti, la vittima –: io ero fuori dal bar con alcuni amici. Stavo bevendo una birra. Ne volevo un’altra ma non avevo soldi a sufficienza, quindi ho chiesto ad Alberto se potevo pagarla il giorno dopo. Lui mi ha risposto di andarmene. Dopo un po’ ho provato a chiederglielo ancora e sono andato alla toilette. Ma lui mi è venuto dietro e ha tentato di chiudermi in bagno e di pestarmi. Sono riuscito a divincolarmi e a uscire. Ma – aggiunge – visto che non mi capacitavo di un comportamento del genere, sono ritornato nel locale per chiedere spiegazioni al gestore. Lui a quel punto è andato dietro al bancone, ha afferrato un birillo e me lo ha scagliato in testa. Mi ha preso all’altezza della tempia, proprio nel punto in cui sottopelle ho una valvola drenante intracranica, applicata chirurgicamente a causa di un problema di salute».

Il colpo ha causato al trentunenne un trauma cranico e una distorsione al rachide cervicale, con una prognosi di otto giorni.

«Ripeto – ripercorre ancora Lamberti –, non so veramente darmi spiegazioni. Quello che posso dire è che il barista era piuttosto su di giri. Era visibilmente alterato...». In difesa della vittima era intervenuto anche il gestore del locale accanto.

Il bar “Al brillo parlante” è ormai chiuso da mesi. Rossi risulta infatti coinvolto in un’indagine antidroga della Squadra mobile dello scorso giugno. L’operazione aveva comportato un sequestro di circa 350 grammi di marijuana, quasi 15 mila euro in contante e cinque piante di marijuana messe a coltura in una serra attrezzata. Rossi era stato arrestato e ristretto ai domiciliari assieme a un altro indagato. Stando all’inchiesta, lo spaccio avveniva anche all’interno del locale.

Ma Alberto Rossi è ora imputato per l’aggressione al cliente. «Contestiamo le accuse – ribatte il legale che lo difende, l’avvocato Ferdinando Ambrosiano del Foro di Trieste –, la posizione del mio assistito sarà chiarita anche sulla base di alcune testimonianze che saranno assunte nel corso del processo». —


 

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