Aggredito il console italiano

Cianfarani preso a pugni ad Abbazia da due scippatori che hanno rubato la borsetta alla vicesindaco

ABBAZIA. Sono sbucati fulminei da un cespuglio in un tratto scarsamente illuminato del parco di Villa Angiolina ad Abbazia ed hanno agito con precisione chirurgica: due pugni bene assestati al console generale d’Italia a Fiume, Renato Cianfarani, mentre la vice sindaco di Abbazia, Marina Gasparic, è stata scaraventata a terra, con i due scippatori che le hanno sottratto la borsetta, dileguandosi nell’oscurità. Dolorante ma conscio di quanto accaduto, il console Cianfarani ha soccorso la Gasparic ed insieme si sono recati al commissariato di polizia abbaziano per denunciare l’accaduto e, dopo che l’incidente è stato verbalizzato, gli agenti hanno trasportato console generale e vice sindaco al Pronto soccorso. Le lastre hanno appurato che il titolare della sede consolare di Palazzo Adria ha riportato la frattura di due costole del lato sinistro.

Da noi contattato, il console generale Cianfarani ha risposto con un filo di voce: «Erano due giovani, neanche mascherati, ed hanno colpito forte, con un cazzotto alla testa e l’altro alla schiena. E’ stato quest’ultimo che mi ha fratturato due costole. Hanno agito molto velocemente e non ho potuto fare nulla per la Gasparic, che stavo accompagnando verso il parcheggio in riva ad Abbazia, dopo la sessione solenne del consiglio cittadino abbaziano, svoltasi nella Sala dei Cristalli dell’albergo Kvarner e in occasione della Giornata del capoluogo liburnico. L’aggressione è avvenuta nella notte a cavallo tra mercoledì e giovedì e debbo dire che tutto sommato siamo stati fortunati. In alcuni Paesi gli scippatori brandiscono coltelli, mentre i due giovani hanno agito a mani nude». Le autorità sanitarie hanno consigliato al console italiano di rimanere in cura in ospedale, ma Cianfarani – sebbene dolorante – ha deciso comunque di restare a casa.

«Sembrava fosse comunque una cosa di poco conto – ha dichiarato – ma poi il persistente dolore al polmone ha rivelato trattarsi di frattura. E’ stata proprio una botta di sfortuna, una cosa che non può essere classificata come aggressione anti italiana, ma rubricata come delinquenza comune. So che la polizia ha intrapreso tutti i passi necessari per assicurare alla giustizia la coppia di scippatori».

A chiamare il console generale è stato pure il sindaco di Abbazia, Ivo Dujmic, peraltro molto vicino alle vicende della locale Comunità nazionale italiana: «Lo ringrazio per l’attenzione – così Cianfarani – e voglio ribadire la mia convinzione, ossia che la Croazia resta per me un Paese tranquillo, dove le condizioni di sicurezza sono comunque ad alto livello. Ho visto non poche volte che la gente cammina sicura per le strade anche a notte inoltrata, senza temere di essere aggredita. Purtroppo non si può escludere a priori la presenza di qualche balordo».

E’ vero. Ricordiamo infatti che nel marzo di sei anni fa la veronese 71.enne Bruna Falezza fu aggredita e rapinata sulla scalinata che porta all’albergo abbaziano Imperial: caduta malamente nell’aggressione, la donna aveva riportato la frattura della scatola cranica, morendo una decina di giorni dopo. I due rapinatori, di 25 e 26 anni, furono catturati quasi subito e condannati al carcere.

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