Aggredisce una cassiera a Trieste: «Io odio il Lidl»

Un uomo di 60 anni ha tentato di fare irruzione nel supermarket di via Fabio Severo prendendo a pugni una dipendente 
Lasorte Trieste 20/09/18 - Via Fabio Severo, Supermercato Lidl
Lasorte Trieste 20/09/18 - Via Fabio Severo, Supermercato Lidl

TRIESTE «Me lo sono trovato davanti di colpo. Pensavo a un rapinatore...sono sotto choc». Non era un rapinatore ma uno squilibrato l’uomo che mercoledì sera, attorno alle dieci, ha tentato di fare irruzione al Lidl di via Fabio Severo aggredendo la responsabile.

La dipendente, una quarantaduenne che lavora da tempo nel supermercato, in quel momento era in ufficio per sbrigare alcune pratiche amministrative con una collega. «A un certo punto - racconta la donna - ho sentito suonare il campanello. Credevo fosse l’altra mia collega, era lì con noi fino a qualche minuto prima. “Si sarà dimenticata le chiavi del motorino o il cellulare”, mi son detta. Sono scesa. E quando ho aperto la porta dell’uscita di sicurezza ho visto una persona davanti a me».

L’uomo si scaglia sulla dipendente sbattendole in faccia quello che sembra un distintivo: «Polizia!», urla l’individuo spingendola e sferrandole un violento pugno all’altezza del petto. «Pazzesco - ripercorre la responsabile del supermercato - mi ha dato un colpo fortissimo. Sono riuscita indietreggiare e con tutta la forza che avevo ho richiuso la porta spingendo via quell’uomo. Credevo fosse un ladro, un rapinatore che voleva entrare per rubare». Ma lui non se ne va. Resta ancora fuori dal punto vendita a gridare. «Basta! Non vi sopporto più! Voi del Lidl...basta!». Queste le parole pronunciate, secondo chi ha assistito alla scena l’altra sera. Sembra che le proteste siano originate dal fatto che - stando a quanto avrebbe poi riferito l’uomo alla polizia - il figlio non riesca a dormire a causa della presenza del supermercato.

Le urla hanno richiamato l’attenzione dei residenti che abitano nei palazzi circostanti. Qualcuno ha allertato le forze dell’ordine.

«Per fortuna sono arrivati presto - osserva la donna - e lo hanno fermato. Io avevo paura e mi faceva male il punto in cui sono stata colpita».

Tutto è accaduto in pochi attimi. La dipendente aggredita è stata poi accompagnata al pronto soccorso di Cattinara per accertamenti.

Quell’individuo, come scoprirà la polizia, è un sessantenne che abita nello stesso edificio del Lidl. «Non so perché ma quell’uomo ce l’ha con noi», riflette la responsabile del punto vendita. «Anche se non diamo problemi a nessuno, non facciamo confusione. In ogni caso un gesto del genere non è giustificabile. Questo è il gesto di un pazzo». Non si sa quali intenzioni avesse il sessantenne. E se fosse riuscito a entrare? Cosa avrebbe fatto? Gli agenti stanno ora cercando di capire cosa sia quel “distintivo” esibito. Era un documento vero? Pare di sì. Il sessantenne in passato apparteneva alle forze dell’ordine? In caso contrario come lo ha avuto?

La quarantaduenne è ancora scossa per quanto successo: «Poteva entrare e farmi ancora più male». —




 

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