Afghani, vertice in Comune con sindaco e parlamentari
Vertice sull'immigrazione e sul caso dei richiedenti asilo afghani questo pomeriggio in Municipio.
A convocarlo è stato il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, che ha contattato e invitato a discutere i tre parlamentari dell'Isontino Giorgio Brandolin, Laura Fasiolo e Alessandro Maran, i quali hanno dato la loro disponibilità. Il vertice, che avrà inizio intorno alle 14.30, servirà per fare il punto della situazione su quanto avvenuto a Gorizia nell'ultima settimana, e soprattutto a guardare al futuro dell'emergenza immigrati. Romoli chiederà presumibilmente ai parlamentari una serie di impegni da prendere a Roma.
In città, nel frattempo, non si spengono ancora i botta e risposta a livello politico e istituzionale, con il sindaco Romoli che sbotta dopo le accuse arrivate dal presidente della Provincia Gherghetta, dicendo che «è assurdo continuare a dare la colpa al sottoscritto e al Comune per il richiedente asilo colpito da Tbc». Il primo cittadino non ha incassato in silenzio l'ennesima stoccata nei suoi confronti, con Gherghetta che ha spiegato come, a suo dire, il Comune (e dunque il sindaco) abbia fatto finta di non sapere del caso di tubercolosi tra i migranti dell'Isonzo per timore di essere accusato di omissione di soccorso. Gherghetta ha sottolineato come fosse dovere del primo cittadino occuparsi della salute pubblica e di quella di chi vive sul territorio comunale, ma Romoli rispedisce le accuse al mittente. «Mi rendo conto di come il presidente Gherghetta si trovi a malpartito, ora, dopo tutto quel che ha combinato e scatenato realizzando la tendopoli, e dunque cerca di spostare l'attenzione criticando gli altri – dice Romoli -. Ma dire che io dovevo accorgermi e sapere della malattia del richiedente asilo, e occuparmene, mi pare francamente assurdo. A questo punto dovrei interessarmi e occuparmi della salute di 35mila cittadini, il che, specie nel periodo invernale, sarebbe un po' difficile».
L'assessore Ilaria Cecot, però, puntualizza alcuni concetti espressi, a suo dire fuori luogo, dal centrodestra goriziano. «Sento dire che a Gradisca il sindaco Tomasinsig non avrebbe fatto nulla per i migranti, in paragoni senza senso con la situazione di Gorizia – dice -. Se a Gradisca ci sono dei richiedenti asilo che bivaccano per tutto il giorno in riva all'Isonzo è solo perché la cooperativa Connecting People che gestisce il Cara è inadempiente, e non svolge i corsi e le iniziative che dovrebbe. Di conseguenza i migranti non hanno nulla da fare, e sono costretti a ciondolare per ore in giro».
Intanto al “Campo Francesco” la giornata di ieri è filata via all'insegna dell'allegria, con un torneo di calcio tra afghani e italiani, e tante persone che sono arrivate a far visita alla tendopoli per portare materiale e cibo, dando il loro contributo.
Ieri anche i volontari dell’associazione Auxilia di Trieste hanno portato 40 pasti agli immigrati che sono ospitati al campo Francesco di via Italico Brass.
Marco Bisiach
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