Affollamenti fuori dai bar, intervengono i vigili urbani

Niente multe per ore ma il servizio "per asporto" viene malinterpretato da tanti clienti. Il comandante Muzzatti: "Non ci si può fermare all'esterno"
I controlli dei vigili urbani fuori dai bar
I controlli dei vigili urbani fuori dai bar

GORIZIA. Multe non sono state comminate. Al momento. Ma la riapertura “per asporto” di alcuni bar cittadini viene costantemente monitorata dai vigili urbani di Gorizia. Perché, in alcuni casi, si sono creati assembramenti assolutamente da evitare in un momento in cui il distanziamento sociale è la regola-cardine per evitare l’espandersi del contagio.

Il comandante della Polizia locale Marco Muzzatti lo scandisce chiaramente. Spiega che, utilizzando anche l’alert system, è stato ricordato questo concetto ai cittadini-avventori. «Peraltro - spiega - il caffè dovrebbe essere ordinato telefonicamente. La persona, poi, va al bar, preleva il bicchierino e se ne va. Senza fermarsi, senza gustare il caffè davanti al locale. Ma, in questi giorni, non tutti si sono comportati come le regole prevedono. Multe? No, non le abbiamo comminate. Abbiamo privilegiato l’attività informativa ma i decreti parlano chiaro». In parole più semplici: ordinazione al telefono, con orario contingentato per il ritiro.

Eppure, in centro, si è visto di tutto. E se poi la banconiera è anche carina, è difficilissimo farsi una ragione di allontanarsi a bere il caffè altrove. Il problema è al vaglio anche della giunta comunale che sta cercando una soluzione per evitare assembramenti e dare la possibilità agli esercenti, già con l’acqua di gola, di iniziare a lavorare almeno un po’, viste le maglie strette. «Insieme all’assessore alle Attività produttive Roberto Sartori e ai funzionari del settore stiamo verificando la possibilità di ampliare gratuitamente gli spazi per sedie e tavolini davanti a bar, ristoranti e locali in genere, sia per consentire i distanziamenti senza perdere clienti, sia per vivacizzare il più possibile la città».

A dirlo il sindaco Rodolfo Ziberna che lancia, contestualmente, un appello al governatore e all’Anci nazionale per riaprire al più presto le attività economiche. «Ovviamente, tutto nella massimo sicurezza - puntualizza -. A chi pensa sia una pazzia ripartire già ai primi di maggio, dico che è venuto il momento di guardare avanti e di adottare nuove strategie perché, altrimenti, ci ritroveremo, a breve, a dover affrontare una crisi non solo economica ma anche sociale di dimensioni inimmaginabili. Sono dell’avviso - rimarca - che si debba riaprire tutto e subito, inasprendo pesantemente le sanzioni per chi non opera in sicurezza. Non capisco perché attendere visto che non si sa quando il virus se ne andrà definitivamente. E, quindi, se sarà ancora presente fra un mese i rischi di un’ondata di ritorno saranno gli stessi di oggi».
Il sindaco di Gorizia insiste sulla necessità di collocare subito le sedie distanziate davanti

ai bar, per i clienti in attesa di ritirare quanto ordinato. «Oggi, anche a Gorizia, assistiamo ad assembramenti di gente in piedi, davanti ai locali, a bersi il caffè, prenotato sì “da remoto” (non sempre, ndr), ma che viene consumato praticamente sull’uscio del bar, insieme ad altri avventori. Non va bene. Se, invece, ci fossero sedie distanziate si eviterebbe l’assembramento assicurando una maggior sicurezza e consentendo anche ai cittadini una parvenza di ritorno alla normalità».

In ogni caso il Comune, che nei prossimi giorni incontrerà nuovamente i vertici di Confcommercio e Confartigianato «perché è insieme agli operatori economici che vogliamo concertare la ripartenza delle attività economiche», lavorerà per ampliare, comunque in una fase successiva, gli spazi esterni usufruibili dai locali, considerando anche che si sta andando verso la bella stagione.

«Faccio un esempio per tutti - conclude il sindaco -: riempiamo piazza Vittoria piuttosto che piazza Sant’Antonio e ogni spazio disponibile, di sedie e tavolini distanziati, sia in centro sia in periferia, non solo dei bar ma anche dei ristoranti e studiamo insieme anche altre soluzioni per limitare al massimo l’abbassamento della clientela. Dobbiamo reagire subito. Stiamo mettendo in campo interventi mai visti riguardo l’abbassamento di tasse e la distribuzione di aiuti ma non basta. Dobbiamo ripartire con le attività e invito tutti gli operatori economici a mettere insieme le loro idee con le nostre. Sosterremo qualsiasi progetto che possa favorire la ripartenza del settore economico». 

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