Affitti Ater, aumenti da 50 a 100 euro
Batoste autentiche come a Trieste non ci saranno. Questo l’Ater di Gorizia lo puntualizza e si sente di garantirlo. Ma aumenti dei canoni sì. E in una manciata di casi anche piuttosto considerevoli.
Tutto ruota attorno all’acronimo “Isee”. È l’indicatore della situazione economica equivalente. L’attestazione contenente l’Isee consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità. «Ebbene: sino a ieri, la quantificazione tariffaria del canone d’affitto di un alloggio popolare avveniva sulla base del reddito imponibile e non c’erano altri parametri - spiega il direttore dell’Ater di Gorizia, Alessandra Gargiulo -. Con la legge regionale 1 del 2016, il criterio di valutazione della capacità economica dei locatari non si baserà più sui redditi Irpef ma sull’Isee come, del resto, avviene già da tempo per tutte le prestazioni e gli interventi assistenziali, sociali, sanitari e scolastici». Insomma, nel calderone finiranno anche i depositi bancari e quant’altro.
La rideterminazione
dei canoni
Questo ha finito con lo scatenare una revisione (una rivoluzione copernicana) dell’ammontare dei canoni d’affitto. «La novità - aggiunge Gargiulo - doveva entrare in vigore lo scorso anno ma per approfondire l’argomento e verificare l’impatto si è deciso di rimandare. Oggi, siamo al dunque».
Quali le conseguenze? «Abbiamo fatto molte simulazioni e l’esito è il seguente. Mediamente, in provincia di Gorizia, il canone d’affitto ammontava lo scorso anno a 116 euro: poi, a seguito della revisione dei canoni, si attestò sui 106 euro. Con la revisione determinata dall’introduzione dell’Isee il canone medio dovrebbe aumentare a 125 euro, un dato, però, che potrebbe e dovrebbe abbassarsi con le successive e previste revisioni delle locazioni».
Parliamo di medie. Poi, ci sono i casi specifici. Ed è così che un goriziano (di cui, ovviamente, non sono state fornite le generalità) si ritroverà con un aumento di oltre 500 euro. Il motivo? Ha scalato le fasce, la sua situazione economica è tale che potrebbe rivolgersi anche al libero mercato e, quindi, il canone d’affitto prenderà... l’ascensore. Ma c’è anche il caso di una donna che si vedrà alleggerire il canone di 300 euro.
«Complessivamente - spiega Gargiulo - la previsione di incasso dai canoni di locazione parla di 400mila euro in più rispetto allo scorso anno. Nell’80 per cento dei casi, gli incrementi dei canoni non supereranno i 50 euro. Nel 12% saranno di 100 euro».
Le novità
in pillole
Ricapitolando: per calcolare il canone mensile dovuto all’Ater, tutti gli inquilini hanno dovuto presentare l’Isee. Non basta e non non basterà più la semplice autocertificazione reddituale. L’imponibile Irpef non è sufficiente.
La quantificazione tariffaria viene quindi misurata, con differenti percentuali, anche sul patrimonio mobiliare e immobiliare. Ma non solo. D’ora in avanti la quota terrà conto pure delle condizioni socio-sanitarie della famiglia: la presenza di un disabile, ad esempio, determinerà una riduzione. Così come la composizione del nucleo familiare.
Ma entriamo nel merito della suddivisione in fasce. Nel segmento A con Isee fino a 10mila euro rientra la maggior parte degli assegnatari, il 54 per cento del totale. In questo caso il canone medio mensile è di 72 euro fino a una massimo di 100. Il segmento B va da 10.001 a 33.334 euro (come si evince anche dal grafico a fianco) e qui ci sono quasi tutti gli altri inquilini, cioé il 44%: il canone medio è di 180 euro fino a un massimo di 400. Solo il 2% degli assegnatari è inserito nella fascia C con Isee superiore a 33.334 euro. In questo caso il canone medio è di 450 euro mensili e quello massimo applicato arriva a 600 euro.
Il patrimonio
di Ater Gorizia
Complessivamente, gli assegnatari di abitazioni delle Ater del Fvg sono circa 30mila. Interessanti i dati dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Gorizia che gestisce, in tutto l’Isontino, 4.608 alloggi così suddivisi: 4.141 sono di proprietà dello stesso ente; 435 appartengono ai Comuni della provincia di Gorizia; 32 sono di proprietà di altri soggetti (nella fattispecie della Fincantieri).
L’Azienda ha inoltre stipulato delle apposite convenzioni per la gestione degli alloggi di proprietà dei Comuni di Cormons, Gradisca d’Isonzo, Grado, Monfalcone e Ronchi dei Legionari. La previsione di entrata complessiva per l’anno 2017, al netto delle rideterminazioni di canone in ipotesi di diminuita capacità economica, è stimata in 5 milioni 561.200 euro.
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