Aeroporto Fvg: conti in ordine, ma i passeggeri calano
TRIESTE. Dopo quattro mesi su cinque di recupero passeggeri nella prima metà dell’anno, l’aeroporto regionale di Ronchi dei Legionari Savorgnan di Brazzà (a breve semplicemente, Trieste) fa segnare tre consecutivi segni “meno” nel corso dell’estate. Il totale gennaio-luglio risulta così in flessione, seppur minima, rispetto allo stesso periodo del 2015: si è passati infatti dalle 417.753 presenze di un anno fa a 413.403. Un calo di 4.350 unità. Un trend che, tuttavia, la società ritiene, se non atteso, almeno non sorprendente, anche perché spiegabile con motivi ritenuti contingenti. I vertici, non a caso, non cambiano idea sulle prospettive di media e lunga durata. E fanno sapere che, dopo due anni di perdite, i conti stanno tornando in equilibrio. I numeri sono i numeri.
Ronchi si aspettava forse qualcosa in più da un 2016 che il presidente Antonio Marano e il direttore generale Marco Consalvo, pur senza dichiarazioni ufficiali, comunicano si chiuderà “flat”, vale a dire con lo stesso numero di passeggeri del 2015. Ma, fanno sapere i piani alti dell’aeroporto, la frenata estiva (-2,2% a giugno, -8,8% a luglio stando alla fotografia scattata da Assaeroporti, ma anche -8% ad agosto, rende noto lo scalo) era in qualche modo prevedibile in conseguenza del mancato collegamento su Alghero e dell’assenza dei charter russi, pagata in particolare nel mese di agosto. Situazioni che non sono dipese dalla volontà di Aeroporto Fvg: la cancellazione del volo Ryanair su Alghero è dovuta alla questione aperta sui tassi aeroportuali e infine risolta dal ministro Delrio, mentre il rallentamento dei flussi dalla Russia direzione Italia è legata a questioni internazionali. Nell’attesa che nel 2017 quei flussi possano riprendere, il doppio gap spiega, secondo Ronchi, i segni negativi del periodo giugno-agosto, quando complessivamente si sono persi quasi 14mila passeggeri.
In precedenza si era invece assistito a una crescita (+2,6% a gennaio, +9,6% a febbraio e +2,1% a marzo), prima di un -4,9% ad aprile e di una risalita a maggio (+0,8%). A fine luglio, dunque, siamo al -1%, un dato che si ritiene di rimediare a fine 2016 con un sostanziale pareggio sul 2015. Anteprima di un deciso rilancio cui si mira nel 2017. La società infatti fa sapere che tre mesi di perdita non rappresentano un periodo significativo in una prospettiva di risanamento, promozione e investimenti nel medio-lungo periodo per 39 milioni di euro tra i 18 per la realizzazione del polo intermodale per fare di Ronchi lo snodo regionale dei trasporti su gomma, ferro e aria, i 12 per la pista di volo e gli 8 per la riqualificazione dell’aerostazione, finanziati per il 66% con fondi propri e il 34% con fondi comunitari e nazionali. Un “pacchetto” di interventi sbloccato a inizio anno dall’approvazione da parte dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) del piano quadriennale presentato dalla società.
La linea, insomma, rimane ferma a quanto scritto nel piano industriale: tenuta delle presenze nel 2016, obiettivo +15% il prossimo anno, un milione di passeggeri nel 2020. Si parte già tra fine estate e inizio autunno con un’operazione rimonta. Sabato scorso è stato attivato il collegamento Borajet con Istanbul e il Mistral con Tirana. A fine ottobre partiranno pure le tre frequenze settimanali Ryanair con Catania a completare un quadro che, con l’avvio della stagione invernale a novembre, dovrebbe appunto consentire di rientrare dal -1% di fine luglio. Contestualmente si sta già programmando l’estate 2017 e pure ragionando sul successivo inverno.
A dicembre dovrebbero essere annunciati i nuovi voli, sia domestici che internazionali. Il tutto, altro punto rimarcato dai vertici dello scalo, con i conti ritornati in equilibrio. La convinzione a Ronchi è che a fine anno si registrerà il pareggio di bilancio, un'inversione di tendenza dopo due consecutivi esercizi in perdita per 2,5 milioni di euro. Il nuovo corso Marano-Consalvo ha puntato quest’anno molto sulla ristrutturazione dell’esercizio finanziario. Dalla società filtra perciò la soddisfazione per avere riportato a galla un’azienda che si temeva potesse viaggiare verso il fallimento. Uno sforzo, quello del 2016, passato anche attraverso il prepensionamento di 12 dipendenti e l’accordo con i sindacati sull’orario flessibile. Di qui il messaggio trasmesso all’azionista Regione di un aeroporto che, se pure ha perso passeggeri nei mesi estivi, ha messo le basi per il risanamento. Dopo di che saranno i fatti, e i numeri, a confermare o meno le aspettative della governance.
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