Aeroporto e scalo nautico I russi puntano su Lussino

Al centro dell’attenzione la compagnia alberghiera Jadranka interessata alla realizzazione del marina di Velopin e del terminal di Artatore
Di Andrea Marsanich

LUSSINPICCOLO. Soffiano i venti dell’Est su Lussino. Negli ultimi mesi si parla con insistenza della calata di imprenditori russi sull’isola nordadriatica, con due precisi obiettivi: il marina di Velopin e l’aeroporto turistico di Artatore.

Per il momento si tratta di voci ufficiose ma qualcosa certamente bolle in pentola e prova ne sia il comunicato diffuso giorni fa dal governatore della Regione del Quarnero e Gorski kotar, Zlatko Komadina, che a Veglia ha incontrato il ministro dell’Economia croato, Ivan Vrdoljak, soffermandosi sui due progetti d’importanza assoluta per Lussino. Nel comunicato si rileva che i due progetti vengono ritenuti di strategica importanza statale e vanno supportati con tutte le disponibilità.

Negli investimenti, questa sì che è una notizia concreta, un ruolo importante spetterà alla compagnia alberghiera Jadranka di Lussinpiccolo, titolare di alberghi, campeggi e rivendite, società parecchio in salute grazie a risultati positivi. La Jadranka, sulla quale avrebbero messo gli occhi i russi, ha acquistato la municipalizzata Velopin, operazione eseguita congiuntamente con la locale armatrice Losinjska plovidba. La Velopin ha preparato finora la documentazione progettuale per il nuovo porticciolo turistico, che sorgerà nell’area dove un tempo aveva sede una caserma militare della defunta Armata popolare jugoslava. E’ un progetto di 20 milioni di euro, che prevede la costruzione di un marina di 200 ormeggi. Cento posti barca sarebbero destinati a natanti da 25 a 30 metri di lunghezza, altri 40 per scafi da 18 a 25 metri, 30 per imbarcazioni da 12 a 18 e infine 30 per barche fino a 12 mt. Non è noto quando potrebbero partire i lavori ma è certo che non si attenderanno anni dopo il placet arrivato da Zagabria.

Lo stesso discorso vale per il terminal aereo di Artatore (Lussino), inaugurato nel 1985 e che abbisogna assolutamente di un prolungamento della pista, lunga attualmente 900 metri. Il piano (circa 30 milioni di euro) è di portarla a 1100 metri, ossia 200 metri in più, il che permetterebbe atterraggio e decollo ad aerei capaci di trasportare fino a 70 passeggeri. Superfluo aggiungere che un simile aeroporto significherebbe fare di Lussino una delle destinazioni turistiche più importanti e attraenti dell’area mediterranea. Nel comunicato di Komadina si rileva che il piano di ristrutturazione del terminal contempla la realizzazione dell’investimento grazie alla vendita di lotti di terreno di proprietà statale. Anche in questo caso si parla di un forte interesse russo. Del resto la proprietà dello scalo di Artatore è così suddivisa: 50% Losinjska plovidba, 20% Repubblica di Croazia, 18% Jadranka, 9% Edile Radnik di Krizevci e Comune di Lussinpiccolo 3%.

La presenza russa è comunque palpabile sull’isola, specificatamente a Cigale, dove uomini d’affari hanno già acquistato Villa Carolina, l’ex casa di riposo delle Ferrovie croate e un’altra villa. In base al piano regolatore lussiniano, a Cigale sono previste strutture per il turismo terapeutico, occasione che il capitale russo cercherà di non farsi sfuggire.

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