Aeroporto e Consortile salvi dopo 7 ore di dibattito in aula
Un gol in zona Cesarini. Quando ormai i giocatori delle due squadre erano virtualmente sotto la doccia (gelida). O, per usare il gergo della Formula uno, tutto all’ultima curva.
Il nuovo Piano industriale dell’aeroporto, «che prevede una ricapitalizzazione della Consortile di 600 mila euro euro più contributi per altri 400 mila euro in una prima fase» spiega l’assessore Obizzi, è stato approvato dal Consiglio comunale: 19 sì, 15 contrari, 2 astenuti. Ma che fatica... Il voto finale è arrivato all’1.22, l’immediata eseguibilità (che aveva bisogno di 21 voti) una decina di minuti più tardi dopo 7 ore di dibattito.
Il dibattito? Lunghissimo. In cui l’opposizione ha fatto l’opposizione e la maggioranza ha fatto la maggioranza ma anche l’opposizione. Rinverdendo le gesta del mitico Tafazzi di Aldo, Giovanni e Giacomo. Che fosse una seduta particolare lo si è capito sin da subito. Clima elettrico, nervosismo, con i novelli “pontieri” Fabio Gentile e Roberto Sartori a fare da mediatori, a cucire, ricucire, a confrontarsi più e più volte con Pierluigi Medeot, segretario della Cciaa, e Massimiliano Ciarrocchi (giunta camerale) seduti fra il pubblico e spettatori interessati. Un’azione democristiana, quella dei due consiglieri, nel senso più nobile del termine.
Non sono mancati i colpi di scena. Come l’apparizione di Damijan Terpin che, oltre ad essere l’avvocato della Pipistrel, è anche esponente di spicco della Slovenska skupnost. Si sa che Pipistrel voleva evitare a tutti i costi la chiusura dello scalo (aveva criticato il Piano industriale ritenendolo però “il male minore”) e, come per magia, è arrivato il sì di Walter Bandelj e l’astensione di Marijlka Korsic, entrambi targati Ssk. Alle 22.50, poi, l’improvviso arrivo del consigliere regionale leghista Antonio Calligaris con il neocommissario comunale del Carroccio Daniele Moschioni, parlamentare del gruppo leghista e sindaco del Comune di Corno di Rosazzo. La visita? Secondo alcuni casuale. Ma non si è potuto non notare che, poi, Moschioni ha avuto un rapido confronto, nell’area riservata al pubblico, con il “non allineato” Franco Zotti. Ma quel faccia a faccia non ha sortito gli effetti sperati perché il consigliere comunale-autista dell’Apt ha affondato il Piano, votando contro. E quando parlava pareva di sentire Adriano Ceccherini, ex presidente (leghista) della Consortile.
Il sindaco Ziberna? Durante la seduta ha parlato poco, se non nulla. Ma, the day after, esprime soddisfazione. «Ringrazio la maggioranza, anche quella parte di centrodestra che per convincimenti personali ha votato contro o si è astenuta. Per l’opposizione questo è un segno di debolezza ma non siamo nei gulag e, per noi, questa è democrazia. Nella nostra coalizione si può dissentire a patto che non si vadano a inficiare gli impegni presi per rilanciare Gorizia». Ziberna è ecumenico. O quasi. «Ringrazio una parte della minoranza che ha manifestato il desiderio di migliorare il Piano pur votando contro. Non ringrazio i tanti esperti di Piani industriali di un’altra parte dell’opposizione che avrebbero brindato al fallimento della Consortile e dell’aeroporto». Il sindaco si augura che, d’ora in avanti, ci sia più spirito collaborativo «anche perché fra 2 anni e mezzo i goriziani sapranno valutare chi ha lavorato per costruire e chi per distruggere. Auguro buon lavoro al presidente della Consortile Parmesani e ai suoi collaboratori». Soddisfatto pure l’assessore comunale Dario Obizzi, «anche se comprendo e rispetto chi si è schierato contro. Ora, possiamo dare un po’ di risorse all’aeroporto e lavorare per il futuro».
Nelle file della maggioranza, FdI si è spaccata a metà: Luca Braulin e Alessio Zorzenon hanno votato contro, gli assessori Francesco Del Sordi e Chiara Gatta hanno espresso il loro “sì”. Forza Italia, nonostante i tanti malpancisti storici, si è espressa a favore, compreso quel Rinaldo Roldo che non aveva risparmiato critiche feroci al Piano precedente. Oltre al niet di Zotti, no anche da Dario Stasi (Progetto Fvg). —
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