Aeroporto di Lussinpiccolo, la burocrazia frena i lavori

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L’aeroporto di Lussinpiccolo
L’aeroporto di Lussinpiccolo

LUSSINPICCOLO. Due anni fa era stato inserito nella lista dei progetti d'interesse strategico per la Repubblica di Croazia, ma da allora è rimasto su un binario morto fatto di pastoie burocratiche, incomprensioni, incertezze.

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Il progetto di ristrutturazione dell'aeroporto turistico di Artatore, in quel di Lussino, è ancora nella sua fase embrionale, affascinante sin quanto si vuole ma ancora bloccato in un qualche cassetto a Zagabria, mentre più giù, a Lussinpiccolo si sta perdendo la pazienza.

Gli interventi tesi a modernizzare il terminal hanno un costo ben preciso: 35 milioni di euro, denaro che garantirebbe alla pista di atterraggio e decollo di venire allungata da 900 a 1800 metri, come pure allargata dagli attuali 30 a 45 metri.

Oltre a questo miglioramento, la superficie del piazzale di sosta sarà portata da 8 mila a 40 mila metri quadrati. Il progetto contempla pure la costruzione dell'edificio aeroportuale, che si estenderebbe su 3 mila metri quadrati di superficie utile. Grazie al miglioramento della pista, ad Artatore potrebbero arrivare contemporaneamente aerei del tipo Airbus, capaci di trasportare tra i 130 e i 160 passeggeri.

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A detta degli esperti, in capo a 3-4 anni, lo scalo lussignano potrebbe registrare la movimentazione di 150 mila passeggeri all' anno, cifra passibile di ulteriori ritocchi entro 5-7 anni e portata a 200 mila unità. Va ricordato che il terminal isolano era stato inaugurato nel 1985 per le necessità del campionato mondiale di paracadutismo.

Nei primi anni di attività, ad Artatore giungevano velivoli fino a 50 passeggeri, con l'isola collegata a diverse città europee. Dal 1990 la situazione è cambiata in peggio, complici anche i conflitti balcanici, con la struttura che accoglie esclusivamente ultraleggeri.

La movimentazione di questi ultimi anni parla di 12 mila passeggeri e 4 mila piccoli aerei turistici. Troppo poco per una Lussino che vanta grosse ambizioni turistiche, avvalorate dagli investimenti del gigante isolano Jadranka, capace di investire negli ultimi anni la bellezza di 180 milioni di euro.

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Una veduta di Lussino

Sono mezzi che hanno garantito maggiore qualità agli alberghi Vespera, Punta, Aurora, Bellevue e Alhambra e alle ville Augusta e Hortensia. «Spero che con l'avvento al potere del centrodestra in Croazia - parole del sindaco di Lussinpiccolo, Gari Cappelli (centrodestra) - la situazione possa cambiare in meglio. Zagabria deve riconoscere l'importanza di questo progetto e snellire le pratiche per arrivare alla sua realizzazione». Il terminal lussignano ha diversi titolari: Stato croato (18,9 per cento), Città di Lussinpiccolo, Jadranka, Losinjska plividba-Turizam e Radnik di Krizevci.

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