Aeroporti: a Nordest “babele” di regole Test rapidi, volantini o consigli distratti

A Tessera scatta il tampone subito dopo l’atterraggio. Il risultato? Via sms. Lubiana invece opta per quarantene selettive 
Bonaventura Monfalcone-11.11.2019 Trieste Airport-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-11.11.2019 Trieste Airport-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

Aeroporto che vai, regole che trovi. Viene da pensare questo, se si guarda alle diverse modalità con cui è stata applicata la recente ordinanza del ministero della Salute, diretta ai passeggeri che rientrano in Italia da Croazia, Malta, Spagna e Grecia. A Ronchi, per esempio, dove in programma c’è il collegamento bisettimanale con Valencia, non si effettuano tamponi. Ma chi atterra riceve le coordinate da seguire, a partire dall’obbligo di recarsi entro 48 ore dall’atterraggio in una struttura sanitaria ad effettuare il test. Nel frattempo, non potrà allontanarsi dal domicilio che avrà precedentemente comunicato alla compagnia aerea e, quindi, all'aeroporto.

Allo scalo Marco Polo di Tessera, nella provincia di Venezia, invece è dal giorno di Ferragosto che si effettuano gratuitamente i test mediante tre postazioni a cura del personale sanitario dell’Ulss 3 Serenissima. Lo scalo lagunare, assieme al Catullo di Verona, su indicazione di Save, è stato il primo ad attivarsi per effettuare i tamponi. Proprio ieri il presidente del Veneto Luca Zaia ha snocciolato i primi dati dei punti prelievo presenti sul territorio, registrati tra il 15 agosto e la mattinata di ieri. In particolare, nello scalo sono sottoposti al test 1.739 viaggiatori. Mentre in totale, nell’area coperta dall’Ulss 3 - Dolo, Venezia, Chioggia, Noale e Mestre – sono state tamponate 3.067 persone, di cui 1.062 (35%) provenienti dalla Croazia, 802 (26%) dalla Grecia, 1.177 (38%) dalla Spagna e 26 (1%) da Malta.

Positive sono risultate due persone: ma la media dell’area è più bassa rispetto al resto della regione. Nell'arco di 24 ore a Tessera si alternano, in tre turni, sette infermieri, quattro amministrativi e due figure di coordinamento. Secondo i dati, due passeggeri su tre vogliono fare il tampone direttamente in aeroporto. Vengono in media effettuati quattro esami ogni quattro minuti. L'attesa in coda, spiegano dall'Ulss 3, può durare fino a mezz’ora, nel caso in cui arrivino più aerei in contemporanea, e la risposta arriva in 24-36 ore attraverso il medico di famiglia o il fascicolo sanitario elettronico. «Gli operatori sono molto organizzati - commenta un triestino atterrato domenica a Venezia con un volo dalla Grecia -. Prima ancora di ritirare i bagagli, i passeggeri vengono intercettati da addetti che informano sulla possibilità di fare il tampone lì o all’interno del Dipartimento sanitario di appartenenza. Nel giro di un’ora, da quando mi sono messo in fila, ho fatto il tampone. Mi hanno detto che riceverò con un sms con il risultato entro 48-72 ore».

Diversa ancora la situazione all’aeroporto di Lubiana, altro scalo attorno a cui gravita un gran numero di cittadini del Fvg. Qui, al contrario, non è stato allestito alcun desk per eseguire i tamponi. I dati che i viaggiatori devono fornire cambiano in base al Paese da cui arrivano, classificato secondo una scala di pericolosità: verde (rischio basso), gialla o rossa. Lubiana ha schedato in maniera diversa i quattro Paesi che in Italia sono oggetto dell’ordinanza del ministero della Salute. Come spiega la polizia croata, la Grecia è collocata nella lista verde, per cui non è necessario sottoporsi ad alcun test, mentre alcune aree della Spagna rientrano nella lista rossa (Aragona, paesi Baschi, Catalogna e Navarra). In questo caso dunque è obbligatoria la quarantena di 14 giorni, salvo alcune eccezioni presenti nell’ordinanza. Croazia e Malta invece vengono riportati nella lista gialla: quarantena di 14 giorni, a meno che non si presenti un esame Covid negativo effettuato al massimo 36 ore prima in un Paese Ue. Ma non mancano le eccezioni. —


 

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