Aerei civili, Slovenia nel mirino dell’Ue
LUBIANA. Bruxelles porta la Slovenia davanti alla Corte europea. Motivo: Lubiana non si è uniformata agli standard comunitari per quanto riguarda il volo aereo civile. La Corte dovrà decidere circa l’annullamento dei certificati e delle licenze emesse dall’Agenzia pubblica per l’aviazione civile (Jacl). La Slovenia, infatti, non ha strutturato come doveva il suo organo di sicurezza dei voli che fino al 2011 operava all’interno del ministero dei Trasporti.
Gli organismi europei, come scrive il quotidiano Delo, hanno rigettato l’ultima documentazione in merito inviata da Lubiana e hanno avviato le procedure di infrazione. I procedimenti davanti alla Corte europea sono lunghi e molto cari, ma il problema principale per la Slovenia è che Bruxelles ha contemporaneamente dato avvio alla procedura relativa alla revoca delle licenze e dei certificati emessi dall’Agenzia per il volo civile di Lubiana. L’organismo europeo per la sicurezza del volo (Easa) potrebbe infatti annullare la validità internazionale di certificati e permessi emessi dall’Agenzia per il volo slovena. Il che, sul piano pratico e operativo, significherebbe che gli aerei della Slovenia che volano sotto il simbolo S5 (praticamente tutta la flotta di Adria Airways) potrebbero operare solo entro lo spazio aereo nazionale. Adria Airways, a questo punto, sarebbe costretta a sottoporre i propri aerei alla certificazione di un’Agenzia estera il che è un procedimento molto lungo e molto costoso. Un annullamento della validità internazionale della certificazione che colpirebbe anche il personale di volo, a partire dai piloti e dagli steward fino ai controllori di volo e agli addetti tecnici di terra.
Nel novembre scorso la Slovenia ha inviato una relazione giustificativa del ritardo assieme al progetto in elaborazione che l’Easa ha approvato. Ma da allora in poi nulla si è mosso. E così il disegno di legge sull’aviazione civile sta ancora navigando tra gli uffici del Parlamento senza essere messo all’ordine del giorno per la sua approvazione.
La principale critica che l’Easa fa alla Jacl slovena è che di essa fanno parte dipendenti assolutamente non competenti nel ruolo che ricoprono. E ad aiutare la risoluzione del problema non ha certo aiutato la quasi fisiologica instabilità della gestione dell’Agenzia slovena con ripetuti cambi al vertice cui nemmeno il governo è fin qui riuscito a porre rimedio. Adesso si pensa di togliere l’Agenzia dal pubblico settore pur lasciandola al 100% in mani statali. Il tempo però sembra proprio scaduto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo