Adria Airways sull’orlo della crisi, caccia aperta a un nuovo partner

Situazione precaria dopo il passo indietro dei russi, mancano 10 milioni di euro. Il premier: mi chiedo fino a quando si volerà

«Oggi mi chiedo fino a quando volerà la nostra Adria Airways». Un interrogativo esplicitato non da un utente della ex compagnia di bandiera della Slovenia ma dal primo ministro in persona, Marjan Šarec, un bell’esempio, ha precisato, di un simbolo commerciale della Slovenia che gli investitori stranieri hanno imbrattato. Una rabbia, quella del premier, certamente non ingiustificata se anche il direttore esecutivo di Adria Airways Holger Kowarsch ammette che la perdita della compagnia nel 2018 è stata «significativa» pur aggiungendo che si è più ottimisti per il 2019, anno in cui si spera di ottenere un utile di gestione. Ma i dati dell’Ufficio di statistica della Slovenia non sembrano confermare tali speranze visto che nel primo quadrimestre di quest’anno la compagnia ha realizzato 212.400 passeggeri pari al -7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Quello dell’Adria Airways appare come una sorta di peccato originale commesso con la mancata ricapitalizzazione di 10 milioni di euro promessa lo scorso dicembre anche all’Agenzia dell’aviazione civile slovena senza la quale i suoi aerei sarebbero rimasti a terra. Ma la promessa iniezione di capitale fresco non è avvenuta. In effetti la ricapitalizzazione non doveva essere fatta dall’attuale proprietario, ossia il fondo d’investimenti 4K Invest, ma da un nuovo partner strategico che, alla resa dei conti, non è mai arrivato. Adria Airways lo ha cercato nella società russa Sukhoi Civil Aircraft Company alla quale peraltro la compagnia aerea slovena aveva commissionato l’acquisto di 15 Superjet 100 (SS-100).

L’acquisto però è saltato e i russi si sono volatilizzati. Nella versione slovena dei fatti, perché la Sukhoi non offriva particolari garanzie per lo sviluppo di un progetto strategico per il futuro della compagnia, nella versione russa per il rifiuto della Sukhoi a causa «del cattivo stato finanziario dell’eventuale controparte». Sta di fatto che i 15 nuovi Superjet non arriveranno e visto il risparmio che si determina, assieme a buone previsioni commerciali per l’anno incorso, Adria Airways stima al momento di non aver bisogno di alcuna ricapitalizzazione. Ma, da quel che è dato di capire dalla confusa situazione, è che Adria Airways sta disperatamente cercando un partner strategico - la compagnia conferma che ci sono trattative in corso senza però specificare con chi - e la sua mancanza di liquidità si sta facendo seria.

All’appello mancano quindi quei 10 milioni di euro promessi a inizio anno. L’Agenzia dell’aviazione civile slovena per il momento sostiene che la mancata iniezione di denaro non costituisce un problema, spiega di stare monitorando con attenzione lo svolgimento dei fatti in casa Adria Airways la quale riesce comunque a rispondere alle normative europee del settore.

Il rischio che gli aerei restino a terra però permane come si evince anche dall’inchiesta del quotidiano Dnevnik di Lubiana. E forse i timori del premier Šarec sono di dover sostenere un transfer a Ronchi dei Legionari per partire in vacanza in una capitale europea o su una prestigiosa spiaggia del Mediterraneo. —


 

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