Adria Airways nazionalizzata? Perdita da 20 milioni in un anno
LUBIANA. Dalle ceneri di Adria Airways, la compagnia aerea slovena fallita, potrebbe sorgere un nuovo soggetto commerciale denominato Air Slovenia che potrebbe anche essere una vera e propria compagnia di bandiera. Dipende da quanto lo Stato è disposto e se è disposto a mettere in gioco.
Oggi però scade il termine per la presentazione delle eventuali proposte di acquisto, della compagnia in toto, oppure di parti di essa come possono essere gli hangar, i parcheggi all’aeroporto Jože Pučnik di Lubiana, o la ben più ambita licenza per voli civili commerciali. Il curatore fallimentare Janez Pustatičnik conferma che ci sono delle manifestazioni di interesse ma, ovviamente, non fa alcun nome.
Per il governo sloveno - e più precisamente per il ministro dell’Economia Zdravko Počivalšek e il ministro delle Infrastrutture e trasporti Alenka Bratušek - sta lavorando da tempo al dilemma Adria Airways la Bad Bank, che ha preparato uno studio di settore molto dettagliato in cui si è costruito un vero e proprio modello di società che gestirebbe la compagnia calcolando entrate e costi.
Secondo fonti citate da Radio Slovenija, il modello della Bad Bank prevederebbe che una compagnia con 5 vettori Canadair e circa 200 addetti determinerebbe nel primo anno di operatività una perdita netta di 20 milioni di euro. La Bad Bank ha subito smentito le cifre sostenendo che non giungono dal proprio interno ma il tutto sembra oramai diventato in Slovenia una sorta di segreto di Pulcinella.
Il ragionamento che ora attende il governo è valutare se l’ammontare della perdita in termini di turismo e tutto il suo indotto, di isolamento dal punto di vista geoeconomico e di difficoltà anche di collegamento di uomini, mezzi e merci è maggiore dei 20 milioni che accuserebbe la futuribile Air Slovenia nel suo primo anno di esercizio. Un ragionamento politico che dovrà sicuramente passare anche per il Parlamento attraverso una legge ad hoc sull’aviazione civile.
Lo Stato sloveno non ha solo la possibilità di acquistare da solo la compagnia fallita, cosa peraltro che gli creerebbe problemi a livello europeo; può mettere in piedi una joint venture con un altro investitore interessato, oppure può fornire un appoggio ancora più esterno finanziando alcune rotte considerate strategiche per il Paese oppure acquistando i biglietti dei voli che non vengono comperati dai viaggiatori per trasformare così il collegamento sold-out.
Per ora sono solo ipotesi e la strada che passa per lo Stato non è certo la più breve per far spiccare il volo agli aerei di Air Slovenia. Tutto diventerebbe più breve e più facile da gestire se ci fosse l’interesse di un investitore o di più investitori privati. Certo il calcolo fatto dalla Bad Bank non è una gran pubblicità per la decaduta Adria Airways.
Il ministro dell’Economia Počivalšek, in un’intervista al settimanale Mladina, ha affermato che il governo sarebbe disposto a rilevare la compagnia assieme a un altro soggetto attivo nel collegamento aereo regionale. Počivalšek non ha fatto nomi ma ha confermato che anche singoli investitori privati sarebbero interessati a far parte di una compagnia di bandiera.
Intanto sugli slot gestiti fino a oggi da Adria Airways sta operando Lufthansa almeno fino a quando le rotte avranno un interesse di mercato, ossia non determineranno pesanti perdite per la compagnia. La Slovenia non è rimasta isolata dal mondo e l’aeroporto di Brnik garantisce il collegamento con altri 20 scali europei.
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