Addio maxi-consumi e bollette pazze Ora c’è l’assicurazione
Una bolletta dell’acqua da 60mila euro a un’azienda goriziana e una da 16mila a una famiglia isontina. Sono gli estremi di quelle che vengono definite “perdite occulte della rete idrica privata”. Oggi anno i casi registrati da Irisacqua sono circa un centinaio e provocano esborsi medi complessivi che oscillano tra i 300 e i 350mila euro annui. Il fenomeno è importante e può colpire chiunque, mettendo in ginocchio l’economia di una famiglia o di un’azienda. Anche se è previsto che in casi di evidenti perdite occulte, si possa applicare la tariffa base e non quella massima (che scatta sopra i 250 metri/cubi), le cifre rimangono comunque importanti. Per questo, dal primo settembre gli utenti isontini avranno a disposizione un’assicurazione ad hoc. Irisacqua ha già allegato in 36mila bollette un opuscolo nel quale spiega la novità, ma ieri mattina i vertici della società - insieme al direttore della Consulta d’ambito territoriale ottimale Flavio Gabrielcic, ai rappresentanti del Comitato ristretto dei sindaci e a quelli delle associazioni dei consumatori - hanno voluto illustrare nel dettaglio l’operazione precisando anche i motivi che hanno spinto a optare per l’adesione automatica, seppur non obbligatoria, piuttosto che il contrario. Scelta che non aveva mancato di sollevare alcune perplessità.
Come già anticipato, dunque, deve essere l’utente a dire di non volere il servizio. In caso contrario vale il principio del silenzio-assenso e in bolletta verranno addebitati 9 euro all’anno ai privati e 17 euro alle aziende. «Sappiamo che è un ulteriore onero a carico dei cittadini, ma va nella direzione di garantire maggiore tutela nei confronti di tutti quanti - sono state le parole del presidente di Irisacqua Mirio Bolzan -. Abbiamo fatto una minima forzatura nel prevedere la manifestazione di non adesione, ma il problema ha una dimensione importante e preoccupante e con soli 75 centesimi al mese, un cittadino può stare tranquillo. Comunque, da parte nostra c’è la massima disponibilità a raccogliere le non adesioni. Si può venire allo sportello o si può compilare il modello che si trova sul nostro sito: www.irisacqua.it. Le opzioni sono diverse». A ieri ad aver scelto di non aderire all’opzione assicurativa erano stati 770 dei 36mila utenti avvisati.
La proposta non obbligatoria, serve dunque a mettere in sicurezza famiglie e aziende evitando brutte sorprese, ma anche Irisacqua che non si troverà più nella scomoda posizione di dover chiedere cifre spropositate a utenti che non possono permettersi di pagarle. Per avviare il servizio sono stati investiti 700mila euro con una compagnia di assicurazioni. Il direttore Paolo Lanari assicura che non c’è alcuna volontà di fare cassa e anticipa che se i numeri lo permetteranno, il prossimo anno l’importo della polizza verrà ridotto.
Ma come funziona? La copretura scatta su tutti i consumi che eccedono il 50% del consumo medio dei due anni precedenti all’eventuale “bolletta pazza”. Per fare un esempio: arriva una fattura da 4mila euro, ma se nel biennio precedente in media le bollette erano da 300 euro, l’utente pagherà solo 300 euro e non l’importo ricavato dalla lettura del contatore.
L’operazione è stata avviata dopo aver ascoltato anche le associazioni dei consumatori. Edi Minin della Federconsumatori l’ha definita una forma «di aiuto solidaristico», mentre Ugo Previti dell’Adoc ha ricordato che in molte case singole della provincia i tubi possono essere vecchi e che il problema può presentarsi ovunque per chiunque.
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