Addio lista passeggeri per i diportisti in Croazia

FIUME. Una seccatura in meno per i diportisti stranieri (tanti gli armatori italiani) che amano navigare nelle acque croate dell’Adriatico. Da ieri infatti non è più obbligatorio che i diportisti d’oltreconfine compilino la tristemente famosa lista dei passeggeri, istituita anni fa per stroncare o perlomeno ridurre il fenomeno del charteraggio abusivo, molto diffuso in Croazia e che impediva al bilancio statale di realizzare parecchi milioni di euro di entrate tributarie. Il documento era obbligatorio per le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 2 metri e mezzo e dunque in pratica tutti gli armatori dovevano assoggettarsi a questa regola, che presentava il cosiddetto coefficiente 2,3. In poche parole, se si notificava un massimo di 12 passeggeri a bordo durante tutto l’anno, si aveva diritto a trasportare fino a 28 persone diverse. Nella lista, almeno quello, non entravano i bambini di età inferiore ai 12 anni.
Grazie a questo documento e ai rigorosi controlli, così i responsabili della capitanerie portuali da Salvore a Ragusavecchia, isole comprese, si è riusciti ad arginare in modo efficace il charteraggio nero. Ora la lista passeggeri entra nell’album dei ricordi, più o meno sgraditi per i diportisti. Già dallo scorso primo luglio, da quando la Croazia è entrata ufficialmente a far parte dell’Unione europea, c’è stata una facilitazione per gli amanti del turismo nautico. Da quella data infatti è stato abolito il rilascio del bollino, una specie di permesso di navigazione che aveva una precisa durata, ovvero dodici mesi e veniva rilasciato ai proprietari di natanti lunghi da 2,5 metri in su. Resta invece invariato il pagamento della tassa di navigazione e di quella di soggiorno, quest’ultima di natura forfettaria (introdotta nel giugno 2010). Il balzello annuale per la navigazione nelle acque dalmate, istriane e quarnerine (da versare nelle sedi delle capitanerie) va da un minimo di 43 ad un massimo di 366 euro.
Tariffe salate, qui non ci piove, ma che vengono scontate per gli ospiti abituali. Se si torna in Croazia l’anno prossimo e nelle stagioni successive, si potrà beneficiare di sconti dal 10 al 50 per cento della cifra di partenza. Niente novità per l’imposta di soggiorno, da pagare anche questa nelle capitanerie. Il suo ammontare dipende dalla lunghezza dell’imbarcazione e dalla durata del soggiorno. Comunque si parte da un minimo di 19 fino a toccare i 222 euro.
Non ci sono cambiamenti neanche per le notifiche di ingresso e uscita dalla Croazia, moduli da riempire nelle capitanerie. Tale prassi resterà in vigore fino a quando la Croazia sarà fuori dallo spazio Schengen. Quando il Paese entrerà a farne parte, probabilmente nel 2015, non sarà più necessario notificare l’entrata e l’uscita dalle acque croate dell’Adriatico.
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