Addio commosso di Camerini, amico del cuore

«La cardiologia triestina gli deve tanto, senza di lui molti passi avanti non sarebbero stati fatti»
Lasorte Trieste 12/12/13 - Assemblea Amici del Cuore, Primo Rovis
Lasorte Trieste 12/12/13 - Assemblea Amici del Cuore, Primo Rovis

«È una giornata triste, se ne è andato un grande amico». Il rapporto tra Fulvio Camerini e Primo Rovis ebbe origine quasi 40 anni fa. Non fu casuale. «Lo incontrai per un suo problema cardiaco inizialmente non severo - ricorda il medico - e poi lo accompagnai ad Atlanta quando si impiantò una valvola particolare».

Quel suo problema di salute fu d'impulso per la fondazione dell'associazione Amici del cuore. «La Cardiologia triestina, come comunità, - spiega Camerini - deve moltissimo a Rovis. Ha dato una mano sostanziale al suo sviluppo, molti passi importanti non si sarebbero potuti fare senza il suo aiuto. Oltre alle apparecchiature, alle ambulanze - continua - ha finanziato tante borse di studio e aiutato le famiglie di pazienti stranieri che non avrebbero avuto la possibilità di farsi curare a Trieste senza il suo contributo».

Il cardiologo ha un carattere e una personalità che poco si avvicinano a quella di Rovis. «Tra di noi c'era una bella amicizia, profonda stima - spiega - ma questo non ha impedito che ci fossero anche divergenze su temi importanti. Ad esempio, non avevo condiviso la sua battaglia sul Burlo Garofalo».

Dell'amico Primo, Camerini apprezzava la spontaneità. «La sua semplicità culturale lo rendeva più vicino alla gente - osserva - gli dava una marcia in più per capire le persone». Il medico se ne accorse anche quando dovevano scegliere il nome da dare al sodalizio fondato nel 1978. «Io proposi un nome che facesse riferimento al progresso - ricorda - ma lui mi zittì subito dicendo che non era diretto e che ne serviva uno più semplice. Coniò così Amici del Cuore, oggi utilizzato da decine di associazioni in tutta Italia». (l.t.)

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