Addio alle case “ferroviarie” di Aurisina, sfratto in arrivo per 10 famiglie
DUINO AURISINA Sfrattate. E obbligate a lasciare gli appartamenti entro il 31 dicembre. Sembra non ci sia scampo per le nove famiglie che vivono, alcune addirittura da decenni, nelle unità immobiliari che, a suo tempo, furono ricavate nello storico edifico della Stazione ferroviaria di Aurisina, in virtù di contratti d’affitto nei quali la controparte è Rete ferroviaria italiana. Più precisamente si tratta di appartamenti realizzati nel cosiddetto “Fabbricato viaggiatori”, ovvero l’edificio che, nella vecchia Stazione, accoglieva, offrendo vari servizi, i viaggiatori nell’attesa dei convogli.
In questi giorni, i titolari dei contratti di locazione si sono visti recapitare delle raccomandate il cui contenuto è molto chiaro: “Ferservizi spa – si legge – in nome e per conto della società proprietaria dell’immobile, Rete ferroviaria italiana spa, comunica di rinunciare al rinnovo del contratto di locazione indicato nell’oggetto. Il medesimo contratto – continua il testo in questione – arriverà perciò a definitiva scadenza il 31 dicembre 2020».
C’è poi una postilla che invita i locatari, con tanto di numero telefonico e indirizzo email indicati, a contattare la persona incaricata di redigere in contraddittorio il verbale di riconsegna. Insomma, tutto è già predisposto. I locatari hanno a disposizione poco più di una decina di mesi per trovare un’altra sistemazione, provvedere al trasloco e tutto ciò che ne consegue.
Per molti è un autentico dramma. «Numerosi locatari – spiega un 65enne che si definisce ironicamente uno dei più giovani fra coloro che vivono nello storico “Fabbricato viaggiatori” – sono molto anziani, qualcuno è ammalato, qualcun altro è portatore di handicap. È gente che vive qui pressoché da sempre – aggiunge – e che adesso si trova costretta ad affrontare una situazione difficilissima, perché per molti quegli appartamenti davano sicurezza, erano familiari, permettevano di vivere in serenità».
Invece una direttiva nazionale di Rete ferroviaria italiana li sta mettendo davanti a un diktat. «Il “Fabbricato viaggiatori” – la puntualizzazione fatta ieri da un portavoce di Rfi – fa parte di un patrimonio immobiliare, distribuito in tutto il Paese, che la spa intende dismettere. Da questo la decisione di non rinnovare i contratti». A Trieste il problema riguarda anche un appartamento a suo tempo ricavato all’interno dell’edificio che ospitava la vecchia Stazione di Prosecco. Sono insomma una decina le famiglie che dovranno cercare un’altra abitazione.
«Mercoledì prossimo abbiamo indetto un incontro fra tutti noi – annuncia il “giovane” 65enne che risiede nel “Fabbricato viaggiatori” – che si svolgerà nella sede della Cgil di Aurisina, là cercheremo di individuare una soluzione».
Le speranze di poter resistere davanti a un colosso come Rfi sono però molto ridotte. Intanto però si sta muovendo la politica locale. Igor Gabrovec, consigliere regionale e comunale a Duino Aurisina, in un comunicato chiede al sindaco Daniela Pallotta di «prendere immediati contatti con Rfi per scongiurare lo sfratto. La dignità delle persone – aggiunge – conta più dei soldi». Sulla stessa linea è intenzionato a muoversi anche il consigliere comunale di opposizione Vladimiro Mervic (Lista per il golfo).—
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