Addio all'attore Omero Antonutti, aveva 84 anni

Attore, doppiatore indimenticabile interprete di tante pellicole, a cominciare da Padre padrone dei fratelli Taviani, si è spento all'ospedale di Udine. A Trieste aveva mosso i suoi primi passi a teatro

UDINE Addio a Omero Antonutti, attore, doppiatore, indimenticabile interprete di tante pellicole a cominciare da Padre padrone dei fratelli Taviani. Nato a a Basiliano, in provincia di Udine, 84 anni fa, si è spento questa mattina in ospedale a Udine dove era ricoverato per le complicanze di un tumore che lo aveva colpito da tempo, al suo fianco la moglie. L'attore aveva mosso i suoi primi passi in teatro a Trieste, alternando la recitazione al lavoro "sicuro" al Cantiere Adriatico.

Noto al grande pubblico soprattutto per la sua attività di doppiatore, ha negli anni prestato la sua voce a importanti interpreti internazionali (tra i quali C. Lee , M. Parks, J. Hurt, O. Sharif). Voce narrante in film come La vita è bella (1997) e Il mestiere delle armi (2001). Tra le sue interpretazioni: Padre padrone (1977); La notte di S.Lorenzo (1982); Kaos (1984); tutti dei fratelli Taviani.

L'attività di Antonutti fin dagli anni Settanta proseguì alternando cinema e teatro con continuità: tra i film più intensi interpretati nel cinema si ricordano Farinelli - Voce regina di Gérard Corbiau, Un eroe borghese di Michele Placido, I banchieri di Dio - Il caso Calvi di Giuseppe Ferrara e Tu ridi ancora dei fratelli Taviani.

Tra le produzioni recenti, la serie televisiva Sacco & Vanzetti, N (Io e Napoleone), La ragazza del lago e, nel 2008, Miracolo a Sant'anna.Omero Antonutti è una delle figure più eclettiche del panorama artistico italiano.

Esordì nel cinema nel 1966 con una piccola parte in Le piacevoli notti con Vittorio Gassman, Gina Lollobrigida e Ugo Tognazzi. Nel 1974 fece parte del cast di Processo per direttissima e Fatevi vivi, la polizia non interverrà, ma il suo primo ruolo di spessore è del 1977, quando venne scritturato per il ruolo del padre di Gavino Ledda in Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani

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