Addio alla Dogana di Prosecco

Venezia ha deciso: dal primo maggio le operazioni saranno trasferite a Fernetti
Paolo Giovannini, Trieste, 23/03/2013, Dogana di Prosecco.
Paolo Giovannini, Trieste, 23/03/2013, Dogana di Prosecco.

Dal primo maggio gli uffici doganali di Prosecco non saranno più operativi. La scelta è stata decisa.

È perentoria la lettera inviata dall'Agenzia delle Dogane, fornisce poche righe, ma precise, agli operatori portuali, agli spedizionieri e all'Autority poturale triestina.

«Tutte le operazioni - si legge nella nota dell’Agenzia delle Dogane- saranno pertanto effettuate nella sede di Fernetti».

Una notizia che non arriva di certo a ciel sereno. Già da tempo la Direzione interregionale delle Dogane, che ha sede a Venezia, aveva intenzione di chiudere la struttura di Prosecco perché considerata poco produttiva.

Tra l'altro la palazzina che ospita gli uffici è attualmente di proprietà delle Ferrovie dello Stato che, dopo averla concessa gratuitamente, ha deciso di avviare le procedure per lo sfratto o, meglio, dal momento che nessun affitto è stato finora pagato, di chiedere alle Dogane il versamento di un canone di circa 40mila euro annui.

A farne le spese ovviamente le due agenzie di spedizioni, Interland e Fratelli Prioglio, che da anni hanno un parco-clienti ormai avviato. La stima è di circa 350 camion a settimana, 8.500 pratiche in un anno e 70 posti di lavoro da salvaguardare.

Un danno non da poco se poi a questo si aggiunge che anche l'Autorità portuale ha investito più di un milione di euro attraverso l'acquisizione dei terreni della fallita International srl di Tomaso Prioglio, 28mila metri quadrati dove si pensa di traferire una parte del Punto franco oltre a realizzare un retroporto.

L'Autorità portuale ha convocato urgentemente i funzionari della Dogana per cercare di trovare una soluzione entro questa settimana.

Tra le ipotesi ci sarebbe a questo proposito la possibilità di ospitare gratuitamente gli uffici doganali in una palazzina di proprietà dell'Autority da poco ristrutturata, dall'altra per gli spedizionieri pare ormai che non ci siano più vie d'uscita.

«Siamo più che preoccupati – spiegano dalla Fratelli Prioglio -. Trasferire in effetti le attività a Fernetti significa per noi perdere traffico. Una parte del lavoro doganale può essere fatto solo là e quindi i camion dovrebbero fare due strade diverse per concludere la pratica».

A questo si aggiunge, sottolinea il procuratore Elena Prioglio, «che la dismissione della Dogana di Prosecco comporterà non solo la perdita di traffico commerciale ma anche la perdita di posti di lavoro. Già da luglio di quest'anno si vedrà svanire in particolare l’attività d’import-export con la Croazia. Se anche ci limitano nell’operatività doganale ci sarà ben poco da salvare nel 2014».

Anche il Comune di Sgonico, peraltro, vuole investire per lo sviluppo di un centro logistico, tanto che è stata fatta una modifica al Piano regolatore del comune ma senza una centro doganale non ha molto senso.

Infine ad intervenire anche la politica. Il parlamentare del Partico democratico Ettore Rosato ha presentato un'interrogazione al Ministero delle infrastrutture per far luce sulla questione della dogana di Prosecco. Lo stesso percorso è stato scelto da Un'Altra Regione di Bandelli e Rosolen (si veda l’articolo sopra, ndr) che si è rivolta all'assessore regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi. La questione a questo punto diventa politica.

Ivana Gherbaz

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