Addio alla contessa Brandolini d’Adda

La vedova del barone de Banfield si è spenta nella tenuta di famiglia a 10 anni dalla morte del marito
Se n’è andata a dieci anni di distanza dal marito, il barone Raffaello de Banfield-Tripcovich, e nello stesso mese di gennaio. La contessa Maria delle Grazie Brandolini d’Adda, conosciuta come Graziella, si è spenta nella notte tra venerdì e sabato scorsi nella casa di famiglia a Pieve di Soligo nel Trevigiano all’età di 94 anni, lasciando un grande vuoto nelle tante persone che avevano avuto modo di conoscerla e apprezzarne l’eleganza d’animo e la raffinatezza dei modi.


Figlia del conte Carlo Brandolini d’Adda, la nobildonna aveva sposato il conte Leonardo Valenti Arrivabene Gonzaga. Nata a Venezia nel 1923, Graziella Brandolini d’Adda, era molto stimata per la sua generosità. Durante la Seconda Guerra Mondiale aveva prestato la propria opera di volontariato come infermiera. Amante della musica e della lirica, aveva vissuto a Venezia nel Palazzo Papadopoli sul Canal Grande con il marito di cui però rimase vedova ancora giovane.


Da sola, crebbe i tre figli tra Pieve di Soligo e Roma finché non si sposò appunto con Raffaello de Banfield, personalità notissima a Trieste e non solo, esponente di una delle famiglie mitteleuropee di spicco, uomo di cultura, compositore e già presidente di quello che fu il gruppo Tripcovich. Dopo il matrimonio si trasferì a Trieste, dove rimase a vivere fino alla morte del marito, avvenuta appunto il 7 gennaio 2008. In seguito Graziella Brandolini d’Adda si ritirò nella casa di Pieve di Soligo, dove è spirata serenamente la settimana scorsa.


Durante gli anni triestini, ricorda l’amica Etta Carignani Melzi, la nobildonna fu molto apprezzata per sue doti di raffinatezza, riservatezza e grande cortesia. Intrecciò subito svariate amicizie con le quali intrattenne rapporti di grande cordialità. «Padrona di casa molto attenta ed elegante nella gestione di Villa Tripcovich - prosegue la marchesa Carignani Melzi - collaborò tra l’altro con il marito a rendere gradevolissime per artisti e ospiti le serate organizzate in occasione delle prime delle opere del Teatro Verdi, nonchè i ricevimenti promossi in occasioni differenti: da altri importanti eventi musicali alle tradizionali assemblee annuali delle Assicurazioni Generali». Tramite Grazielle Brandolini d’Adda, tra l’altro, la famiglia de Banfield-Tripcovich si imparentò con quella dell’avvocato Gianni Agnelli: suo fratello, il conte Brando Brandolini d’Adda, infatti, sposò la sorella dell’avvocato Cristiana.


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