Addio al superticket in Fvg: ecco quanto si risparmierà dal 1° settembre
TRIESTE Addio superticket. Dal primo settembre verrà cancellato in tutto il Friuli Venezia Giulia il balzello che andava da un minimo di 1,5 euro a un massimo di 20 euro sulla base del costo della prestazione erogata. La novità peserà sui bilanci delle Aziende sanitarie per un totale di circa 5 milioni di euro. Resterà invece in vigore il ticket variabile, fino a un massimo di 36 euro, sulla base del tipo di esame, di patologia e di esenzione.
La giunta regionale nella seduta di ieri ha recepito le disposizioni nazionali, risalenti al bilancio 2020 approvato dal parlamento alla fine dello scorso anno, nel quale era prevista l’abolizione della “quota ricetta” in tutte le regioni. «È una misura importante a beneficio dei cittadini – spiega il vicegovernatore Riccardo Riccardi – lavoreremo anche per capire l’equilibrio di bilancio in quanto sono state stimate minori entrate tra i 4 ed i 5 milioni. Nei confronti dei cittadini però, c’è un peso inferiore sui costi, ed è giusto così».
In Fvg nel 2014 era stato effettuato il primo intervento sul superticket: la giunta guidata da Debora Serracchiani aveva abolito qualsiasi balzello per le prestazioni comprese tra gli zero e i cinque euro. Era poi stata fissata la barriera del reddito, ovvero chi aveva un Isee inferiori ai 15 mila euro, oltre 200 mila persone, non avrebbe dovuto pagare nulla. Il superticket era stato poi rapportato al costo del servizio ricevuto dal Ssr: da un minimo di 1,5 euro per prestazioni tra i 5 e i 10 euro, al massimo di 20 euro per quelle sopra i 70 euro.
Riccardi in merito alle minori entrate stimate per le Aziende sanitarie conferma esserci un ragionamento per l’utilizzo dell’avanzo di bilancio. «L’abolizione del superticket – afferma – è una misura che peserà sui bilanci, ma è evidente che viviamo un anno straordinario dove il tema vero sarà il peso del Covid: bisognerà capire bene l’influenza di quei costi e l’impatto relativamente alle minori entrate in quanto c’è stato un rallentamento delle prestazioni erogate dalle Aziende. Il peso del combinato disposto di maggiori costi e minori entrate non sarà una cosa facile da affrontare e ci stiamo ragionando con lo Stato».
Ad accogliere con soddisfazione il taglio del superticket è Salvatore Spitaleri, componente della Commissione paritetica e rappresentante del Partito democratico. «Se non facciamo a testate con Roma – sottolinea – il circuito virtuoso tra autonomia regionale e Stato centrale porta benefici per i cittadini del Fvg, sia nell’ambito sanitario così importante in tempo di Covid sia con i trasferimenti di risorse contenuti nei decreti dei mesi scorsi. Il passo compiuto dalla Regione con l’abolizione della “quota ricetta” è positivo, non è una novità assoluta per la nostra Regione». «Ancora nel 2015 – aggiunge – la Giunta Serracchiani, esercitando le prerogative dell’autonomia regionale, aveva previsto un sistema di esenzioni dal superticket in ragione del reddito, a tutela delle fasce più deboli. Oggi grazie allo Stato l’intervento è generalizzato: un passo importante proprio per la tutela della salute dei cittadini in tempo di Covid».
Spitaleri annuncia inoltre l’impegno del Governo che «sta predisponendo una rimodulazione anche di tutti i ticket sanitari esistenti, proprio sulla base dei redditi delle famiglie. La sanità è un bene pubblico preziosissimo. Mantenerne le garanzie di qualità e di facilità di accesso per tutti è un compito centrale da parte della nostra Regione». —
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