Addio al medico Lucio Ercolessi, “anima” della Pineta del Carso
TRIESTE Si è spento, nella Casa di cura “Pineta del Carso” di Aurisina, a seguito dell’acutizzarsi di uno scompenso cardiaco che lo aveva colpito negli ultimi anni, il professor Lucio Ercolessi. Proprio alla “Pineta del Carso”, Ercolessi, che fra due settimane avrebbe compiuto 93 anni, aveva iniziato la sua attività di medico, nel lontano 1950, dopo aver conseguito la laurea in Medicina all’Università di Padova. All’epoca, la Pineta del Carso era un sanatorio antitubercolare, fondato nel 1933 da un gruppo di medici triestini, fra i quali c’era anche Adolfo Ercolessi, primo cugino di Umberto, padre di Lucio. Adolfo Ercolessi fu poi il mentore professionale di Lucio.
Alla Pineta Lucio Ercolessi lavorò ininterrottamente da allora, come medico, ma anche come dirigente e amministratore di quella che nel frattempo era diventata una casa di cura convenzionata con il Servizio sanitario pubblico, e di cui è stato anche il vice presidente, fino alla recente fusione con la Salus, ufficializzata lo scorso mese. Oltre che alla Pineta, Ercolessi aveva svolto la sua attività di specialista in malattie dell’apparato respiratorio anche nel suo ambulatorio di via Fabio Severo, all’Inam, come medico dello sport e del lavoro, diagnosticando, fra i primi, molti casi di tumori della pleura causati dall’esposizione professionale all’amianto. Per molti anni era stato il medico del Consorzio antitubercolare della Provincia di Trieste che esaminava al microfilm le radiografie ai polmoni di migliaia di triestini, essendo attivo pure nell’ambito dello screening di massa nelle scuole e negli ambienti di lavoro, dove contribuì a eradicare la tubercolosi e a combattere le altre malattie dell’apparato respiratorio.
Libero docente di Anatomia umana normale, aveva insegnato questa fondamentale materia del primo anno a gran parte di coloro che poi sarebbero diventati medici triestini, dalla fondazione della facoltà, avvenuta nel 1965, fino al ritiro dall’insegnamento negli anni ’90. Già in precedenza aveva insegnato la stessa materia nelle facoltà di Scienze naturali e di Farmacia. Assieme a un pool di medici triestini coordinati da Adolfo Ercolessi, che avevano promosso la nascita di un sanatorio a Lanzo d’Intelvi, in provincia di Como, e in società con professionisti locali, aveva concorso alla fondazione di un’altra clinica a Eboli nel 1957 – oggi Campolongo Hospital – e del Policlinico San Marco di Mestre, nel 1960. Di queste strutture, tutte oggi case di cura convenzionate con il Servizio pubblico, era stato poi per anni uno degli amministratori, rivestendo cariche sociali e assumendo ruoli direttivi a vari livelli, anche nell’ambito dell’Associazione italiana ospedalità privata. Lucio Ercolessi lascia la moglie Renata e il figlio Giulio, attualmente presidente dei Laici europei e, negli anni ’70 e ’80, segretario nazionale del Partito radicale. Un altro figlio di Lucio, Fabio, giornalista all’Ansa, era morto una quindicina di anni fa. —
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