Addio ai contributi per i mutui prima casa
TRIESTE. Cala il sipario sui contributi regionali erogati a chi accende mutui per acquistare la prima casa. La giunta Serracchiani intende cambiare radicalmente registro, superando l’attuale meccanismo e introducendo il sistema dei “prestiti d’onore”, formula già adottata in diversi Paesi europei.
Ad annunciare il cambio di passo è stata ieri Mariagrazia Santoro, convinta che la formula dei bonus mutui non risponda più alle esigenze di chi tenta di metter su casa. «Il nostro obiettivo - spiega l’assessore all’Edilizia - è sostenere i giovani e aiutarli ad acquistare l’abitazione principale anche se non hanno il posto di lavoro fisso, ma solo un contratto a tempo determinato. Pertanto, nell'ambito della riforma della casa che stiamo attuando, intendiamo abbandonare il vigente sistema di contribuzione - che passa attraverso un mutuo bancario per il quale sono richiesti particolari requisiti -, per individuare altre formule come, appunto, i “prestiti d'onore”».
A tal proposito Santoro ricorda che il regolamento introdotto nel 2010 dalla giunta Tondo, che obbliga alla stipula di un mutuo per almeno il 50 per cento del valore dell'immobile le famiglie che intendono accedere al contributo regionale, ha di fatto dimezzato le richieste. «Le persone con contratto a tempo determinato non hanno i requisiti richiesti dalle banche». E poiché anche in Fvg i tempi determinati sono tanti, «il tema è come aiutare anche le famiglie che dal punto di vista bancario appaiono meno affidabili». Di qui appunto la volontà di imboccare una strada nuova in regione, ma già ben rodata in Europa, che prevede finanziamenti agevolati in genere così articolati: 50% della somma concessa a fondo perduto e la rimanente metà erogata sotto forma di prestito a tasso agevolato. Nuove agevolazioni al credito, dunque, che manderanno in pensione il meccanismo attuale, che prevede l’erogazione di contributi pari al 20% del costo sostenuto per acquisto, costruzione o recupero di prima casa, fino a un massimo di 17.800 euro (25.500 per soggetti in situazioni di debolezza sociale e economica) ai cittadini residenti da almeno 24 mesi in Fvg, titolari di reddito da lavoro e in linea con i limiti Isee per le situazioni patrimoniali.
Ma in vista ci sono novità anche per i bonus affitti. «La necessità di rivedere questo tipo di sostegno - prosegue Santoro - deriva dal fatto che nel 2013 abbiamo registrato domande per 24 milioni a fronte di una stanziamento di 6,1 milioni». Non solo. È forte anche l’attenzione al tema della cosiddetta “morosità incolpevole”, uno stato di insolvenza legato alla perdita del lavoro, fenomeno che solo a Trieste riguarda 350 famiglie. «Per questo - conclude l’esponente della giunta Serracchiani - Stiamo studiando quindi modalità di aiuto temporaneo».
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