Addio a “Gogo” Carrara, il caporedattore del Piccolo che amava il cinema

Il giornalista triestino è mancato a 77 anni dopo una lunga malattia. Iniziò sotto la direzione Alessi e fu a lungo il numero tre del quotidiano 
Francesco Carrara in una foto d'epoca
Francesco Carrara in una foto d'epoca

TRIESTE I colleghi della vecchia guardia lo ricordano come un uomo schivo, ombroso, solitario. Parlava poco, ma era capace di battute fulminanti che lasciavano trasparire acume e cultura.

Si è spento a 77 anni l’ex giornalista del Piccolo Francesco Carrara, che tutti conoscevano come “Gogo”.

Carrara aveva cominciato al Piccolo di Chino Alessi negli anni Settanta: aveva conosciuto la figlia, Marina, nella redazione romana, dove aveva collaborato. E gli era stato proposto di entrare al giornale, a Trieste, per ringiovanire la redazione.

"Gogo" Carrara
"Gogo" Carrara


Carrara ha sempre lavorato agli Interni, continuando però a scrivere pure di cinema. «A Gogo sarebbe piaciuto fare il regista e lo scrittore, infatti prima di diventare giornalista era stato per anni a Roma e aveva pubblicato su una rivista racconti di fantascienza bellissimi», ripercorre uno degli ex colleghi (e testimone del primo matrimonio), Fulvio Gon. «La critica cinematografica, di cui era esperto, è stata la sua vera passione. Lo ricordo bene da inviato al Festival di Venezia. Pubblicava recensioni stupende e talvolta anche contestate. Sì, Gogo era un solitario, ma quando si apriva, magari con qualche bicchiere, coglievi la sua intelligenza e il suo talento».

Gogo è sempre rimasto legato alla cultura hippie, che aveva permeato la sua gioventù.

Chi lo conosceva, soprattutto al Piccolo, oggi fatica a trovare le parole giuste per descriverne la personalità. «Era un personaggio...», commenta un ex collega. «Non concedeva troppe confidenze. Ecco, amava la notte, anche perché una volta il giornale chiudeva molto tardi».

Carrara era anche un grande tifoso romanista e nutriva un affetto smisurato per gli animali, come sottolinea la moglie, Irene Battino.

Negli anni Settanta Gogo aveva collaborato a Radio Sound (trasmetteva da un appartamento di via Venezian, la sede iniziale), una delle prime radio libere in regione, assieme ad altri futuri giornalisti come Giovanni Marzini, Cristiano Degano, Marco Luchetta, Fabio Cescutti, Furio Baldassi e allo stesso Gon.

Gogo ha concluso la carriera al quotidiano da capo redattore centrale.

È deceduto dopo una lunga malattia, una malattia che non perdona. —



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