Addio a Giuseppe Bortolussi, il "mago" delle cifre e dei dati

Morto a Padova a 67 anni il "patron" della Cgia di Mestre: con i numeri dell'economia e della società e le ricerche correlate era un vero termometro del Nordest. Ex assessore a Venezia, sfidò Zaia nella corsa a governatore del Veneto
Giuseppe Bortolussi
Giuseppe Bortolussi

VENEZIA L'uomo che per negli ultimi 20 anni ha saputo interpretare i numeri del Nordest, dal boom del 'piccolo è bellò alle tragedie silenziose dei suicidi di imprenditori. Giuseppe Bortolussi, il segretario della Cgia (Artigiani) di Mestre che si è spento sabato sera all'ospedale di Padova dopo aver combattuto per mesi contro un tumore, è stato il "mago" di cifre, percentuali e tabelle, spiegando l'economia e le difficoltà delle piccole aziende alla platea dell'italiano medio attraverso analisi e comparazioni.

Una laurea mancata in giurisprudenza dopo aver dato tutti gli esami, Bortolussi, veneziano di Gruaro, 67 anni, aveva messo a segno nel 1993 la prima battaglia sindacale di respiro nazionale contro la minimum tax, spingendo l'allora ministro alle finanze Giulio Tremonti a togliere l'imposta a tutti i lavoratori autonomi. «Già nel 1992 - ricordava - dimostrai che un idraulico pagava più tasse delle società di capitali». Burbero e diretto nei modi, a lui si deve l'ideazione e l'implementazione dell'Ufficio studi degli Artigiani di Mestre, che da anni, più volte alla settimana, sforna percentuali e cifre sull'andamento dell'economia con riferimento soprattutto al Nordest.

Crisi, NordEst sotto una pesante deflazione
Un'immagine generica di banconote

«L'importante è non sbagliare - sosteneva - .Sono tutti lì che mi aspettano al varco con il fucile puntato». Bortolussi aveva anche percorso il cammino della politica. Tra il 2005 e il 2010 era stato assessore al Commercio del Comune di Venezia nella giunta guidata da Massimo Cacciari. Nel 2010 aveva partecipato alle elezioni regionali in Veneto in qualità di candidato presidente della coalizione di centrosinistra. «Un uomo forte, determinato, scrupoloso negli approfondimenti di temi ai quali dedicava molto più che un normale interesse professionale, a difesa di quel sistema economico ed imprenditoriale che ha fatto la storia del Nordest - lo descrive oggi il governatore veneto Luca Zaia, che lo battè alle elezioni regionali -. Ma anche un avversario leale, una persona con la quale, pur da posizioni diverse, ho avuto modo di confrontarmi in modo corretto e costruttivo».

Un ricordo arriva anche da Debora Serracchiani, presidente della Regione Fvg: «Con la scomparsa di Bortolussi il Nordest perde un autorevole punto di riferimento e una persona dal notevole spessore umano». «Bortolussi è stato non solo una vera "bussola" del mondo produttivo - continua Serracchiani - ma anche una voce alle cui analisi la politica tendeva l'orecchio sempre con attenzione, forse non sempre traendone conseguenze in sintonia. Va ringraziato a maggior ragione per il suo impegno in politica, concreto, sincero e disinteressato».

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