Addio a don Giorgio Giurissi il parroco che faceva esorcismi
TRIESTE È scomparso ieri all’età di 81 anni don Giorgio Giurissi, ex parroco, insegnante di religione ma, soprattutto, esorcista della Diocesi di Trieste.
«Mai come ora, in piena sub-cultura dell'occultismo, emerge la necessità della carità del ministero esorcistico: i vescovi dovrebbero provvedere con coraggio ed urgenza ad aumentare gli esorcisti». Correva l’anno 1999 quando Giurissi, nato a Umago il 24 aprile 1938, ordinato sacerdote il 29 giugno 1963 dall’arcivescovo Antonio Santin assieme a Mario Vatta, Francesco Voncina, Fortunato Giursi e Alessandro Bulic, già da dieci anni parroco a borgo San Sergio, dichiarò pubblicamente la sua posizione in merito alla necessità di «arginare l'influenza del maligno» negli essere umani. Triestini compresi.
Quella del don non fu un’uscita occasionale, ma un pensiero, un chiodo fisso, determinato da una sua visione d’insieme che lo fece emergere ancora sulle cronache nazionali esattamente dieci anni dopo, nel 2009, in seguito al caso di Darina ed Eva Tercic, la madre e la figlia residenti a San Giuseppe della Chiusa, seguite da vent’anni dagli operatori del Dipartimento di salute mentale di Trieste. Darina Tercic accusò pubblicamente l’allora direttore dei Servizi di salute mentale Peppe Dell’Acqua di maltrattamenti. Talk show televisivi si occuparono della vicenda, in cui si sentenziava che la figlia Eva, malata di schizofrenia, fosse stata “segregata”, e che la madre Darina fosse stata trattata da “pazza”. A sorpresa, in difesa delle donne, spuntò proprio Giurissi. Anzi. Il prete umaghese prese “in cura” le due donne, tanto che secondo Dell’Acqua fu anche lo stesso Giurissi ad indirizzare la madre verso quella pesante e pubblica accusa nei confronti dei propri medici. «Esorcismi? Sì, verissimo, lo si sa per certo. Ma il parroco non lo fa tanto sapere in giro, altrimenti la Chiesa chissà dove lo manda».
Testimonianze simili vennero raccolte dal Piccolo nel rione di borgo San Sergio dove Giurissi operava con imbarazzo (o beneplacito?) da parte dell’allora vescovo Eugenio Ravignani. Dopo un iniziale silenzio, Giurissi uscì allo scoperto con una lettera in cui assicuraca piena sintonia con gli alti vertici della chiesa locale: «I miei vari impegni pastorali, anche quando si trattava di casi particolari, non sono stati mai né implicitamente né esplicitamente disapprovati dal vescovo. Da lui non sono mai arrivati dei richiami». Sulla parola esorcismo, Giurissi fece invece un mezzo passo indietro: «Questa parola l'ho pronunciata pochissime volte, quasi sempre per accantonarla e per invitare ad aver fiducia e aprire il cuore al Signore».
Uno “slancio” quello di don Giurissi controverso e criticato anche da molti fedeli. «Una volta all’uscita della chiesa, di domenica, don Giurissi mi si avvicinò per dirmi che mio figlio non era ammalato, ma indemoniato - raccontò in passato una fedele di Opicina -. Si era convinti di questo durante la messa, all’elevazione dell'ostia, perché proprio in quel momento mio figlio entrava in agitazione e dava nel banco chiari segni di insofferenza. Mentre diceva queste cose, continuava a tracciare sulla fronte di mio figlio, presente, segni di croce. Risposi a don Giorgio che mio figlio era purtroppo un epilettico grave e che aveva già i suoi dottori e le sue cure. Segnalai il fatto al vescovo di Trieste e non portai più mio figlio in quella chiesa».
Dopo aver officiato la sua prima messa domenica 7 luglio 1963 nella chiesa della Madonna della Provvidenza di via Besenghi, nel 1966 Giorgio Giurissi venne nominato parroco della chiesa Maria Regina del Mondo ad Opicina (località in cui insegnò anche religione a scuola), dove rimase sino al 1989, anno in cui venne spostato a San Sergio Martire dove rimase sino all’estate del 2011. Nel 2012 approdò a Muggia Vecchia (al posto di don Lodovico Serafin). Don Giorgio lasciò la cittadina istroveneta per motivi di salute nel 2014: al suo posto subentrò don Andrea Destradi. Lo stesso Destradi ha annunciato ieri che una prima Santa Messa in suffragio di Giurissi verrà celebrata a Muggia Vecchia martedì alle 18. I funerali del parroco, che nel 2013 festeggiò i 50 anni di sacerdozio, si svolgeranno mercoledì alle 10.30 nella chiesa di borgo San Sergio. —
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