Addio a crespelle e chifel. Chiude lo storico Furlan
Trieste dice addio ad un altro dei suoi luoghi della tradizione. Dopo 132 anni di attività, infatti, ha spento definitivamente le luci lo storico ristorante “Furlan” di Monrupino. La società che lo gestiva è fallita il 24 gennaio scorso. Già in estate c’erano state dei segnali negativi, che avevano portato ad una prima chiusura, ma molti speravano si trattasse di una crisi passeggera. Una pausa seguita, magari, da un cambio di gestione. Invece no. Le serrande si sono abbassate una volta per tutte.
Una notizia amarissima per generazioni di triestini. Quasi tutti, almeno una volta, si sono seduti a quei tavoli per addentare uno stinco, gustare le immancabili crespelle “Furlan”, i pasticci e i cannelloni, la polenta con i funghi e il tartufo o la selvaggina.
O ancora per stuzzicare il palato con i chifeletti e concludere con uno strudel o una crema carsolina. Il tutto ovviamente annaffiato da bicchieri di Terrano o Refosco, anche se negli anni Furlan aveva arricchito la sua cantina vantando importanti etichette non loro regionali.
Per Trieste e i triestini, insomma, Furlan ha rappresentato per decenni la tradizione, l'approdo certo per chi voleva garanzia di una cucina tipica, con un menù dai piatti classici. Per le famiglie era un ritrovo ideale, uno dei punti di riferimento dei pranzi domenicali o delle calde sere estive con il suo bel giardino, l'ampia terrazza abbellita da grandi vasi di gerani. Tra quei tavoli si sono festeggiati centinaia di matrimoni, battesimi e comunioni.
Dal 1840 quella struttura era luogo di sosta per viandanti che dalla Valle del Vipacco, arrivando a Trieste, avevano esigenza di spazi dove far riposare e rifocillare i loro cavalli. Era dotato di stalle e pozzi pieni d'acqua. Negli anni 60 il signor Karlo Gustin rilevò i locali trasformandoli in una trattoria e gestendoli con la sua famiglia. Una conduzione tramandata da generazione in generazione. Causa la malattia di Majda Gustin, cuoca e vera anima per decenni di quella trattoria, il locale negli ultimi anni aveva già dato segnali di difficoltà. Senza contare le difficoltà riscontrate da Furlan, come da altri ristoranti sul Carso, dai controlli con l'alcoltest agli automobilisti.
Nel 2015, anno in cui venne festeggiato il 130.o anniversario del locale, venne annunciato il passaggio di testimone dagli storici gestori al figlio, Peter Corbatti, a cui seguì un importante rinnovamento dell’immagine. Il restyling degli interni, il tocco di raffinatezza nel menù, e pure il ritocco all'insù del listino prezzi, avevano trasformato la tradizionale trattoria carsolina in un più classico ristorante. Cambiamenti che, nelle intenzioni dei proprietari, avrebbero dovuto attrarre nuova clientela e rilanciare quindi gli affari. Evidentemente, però, la strategia non ha funzionato ed è scattato inesorabile il fallimento, il quarto di un pubblico esercizio dall'inizio del 2017.
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