Acquisto del Gruppo Uljanik arriva la delegazione cinese

POLA. Ormai l'ultima speranza di mantenimento in vita e rilancio del Gruppo Uljanik che comprende i cantieri Scoglio Olivi e Tre Maggio di Fiume è rappresentata dall'eventuale interesse alla loro ristrutturazione da parte cinese. E per il 30 aprile viene annunciato l'arrivo a Zagabria di una delegazione della maggiore compagnia mondiale operante nel settore, la China Shipbuilding Industry Corporation che il giorno dopo visiterà i due stabilimenti, proprio nella ricorrenza del 1.mo maggio, Festa internazionale del lavoro.

Lo ha annunciato ieri mattina il ministro dell'Economia Darko Horvat. «Il giorno successivo ossia il 2 maggio - ha aggiunto - avremo una riunione tutti insieme per valutare le conslusioni». Il ministro comunque non si lascia trascinare dall'entusiasmo precisando che non vengono dati per scontati gli investimenti cinesi nei due cantieri. Dal canto suo il premier Andrej Plenković ha sottolineato che «l'arrivo rapido degli amici cinesi» è dovuto ai contatti realizzati durante il Summit 16+1 tenutosi la scorsa settimana a Ragusa-Dubrovnik, a cui aveva preso parte anche il premier cinese Li Xe Qiang. Come hanno accolto i sindacati la notizia dell'arrivo della delegazione cinese? Sicuramente la vedono di buon occhio. «A questo punto - spiegano - è benvenuto qualsiasi partner interessato perche siamo arrivati alla lotta per la sopravvivenza». Il noto sindacalista Samir Hadzić entrato nel Comitato di vigilanza del Gruppo Uljanik, tiene a sottolineare che i cantierini sono da sette mesi senza paga per cui il governo croato dovrebbe assolutamente darsi da fare onde garantire un finanziamento transitorio dal quale attingere lo stipendio e mantenere in vita i due cantieri fino all'arrivo di capitale fresco.

E poi aggiunge che continua inesorabile l'esodo dei cantierini da Pola e da Fiume alla ricerca di un'altra occupazione soprattutto all'estero, che garantisca le basi esistenziali alle loro famiglie. Da quando sono apparsi sulla scena i cinesi quali possibili salvatori del Gruppo Uljanik, non si parla più del potenziale partner strategico Tomislav Debeljak per il quale evidentemente la sfida è troppo grande rispetto alle sue disponibilità. —

P.R.

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