Acquisita l’ultima tela di Timmel

Ora il ciclo delle tele di Vito Timmel è completo. Monfalcone e il territorio monfalconese si sono riappropriati appieno del proprio passato, del loro Dna. Il tanto “corteggiato” 13.o pannello dell’artista viennese di nascita, ma triestino di adozione, che nel 1920 dipinse le imponenti opere per la decorazione del teatro Euripide di Panzano, andato distrutto dai bombardamenti del Secondo Conflitto, ha trovato la sua naturale collocazione affiancandosi alle altre 12 tele “sorelle”, per restituire in tutta la sua suggestione e bellezza un significativo pezzo di storia cittadina. Il Consorzio Culturale del Monfalconese ha, infatti, sottoscritto l’accordo di acquisizione della tela mancante con il proprietario, che, quale “atto d’amore” verso la città, ha deciso di riconsegnarla alla comunità, rendendola fruibile attraverso il passaggio al Ccm del “Fondo Vidoli”, che contiene anche altre memorie destinate ad arricchire il futuro Polo Museale della cantieristica per il quale è in corso la ristrutturazione dell’ex Albergo Operai. L’accordo sottoscritto contempla anche l’immediata custodia della tela da parte del Consorzio. Orgoglio e soddisfazione sono stati espressi dal presidente Davide Iannis e dal direttore Giampaolo Cuscunà, assieme all’intero Cda per questo obbiettivo, cercato e perseguito con tenacia e determinazione in tutti questi anni. «Siamo particolarmente soddisfatti del risultato raggiunto, assieme a tutti i sindaci del Mandamento monfalconese non potevamo immaginare destinazioni diverse per la 13.a tela. L’intero ciclo pittorico è ora un importante biglietto da visita per il territorio», dichiara il presidente Iannis.
Avvolta in un delicata copertura bianca, la 13.a tela giganteggia, con i suoi 2,5 metri per 1,25, in una delle sale della sede consortile, a Villa Vicentini Miniussi, di Ronchi. Il Ccm ha già interpellato la gradese Laura Zanella per l’analisi del restauro, al fine di restituirla al suo antico splendore, come’è avvenuto per gli altri 12 “gioielli” di Timmel acquistati dal Consorzio nel 2000, “miracolosamente” ricomparsi dopo più di mezzo secolo dal Fondo del compianto Paolo Marangoni, figlio del grande incisore Tranquillo. Le 12 “perle” rappresentarono il “pezzo forte” in occasione della celebrazione del centenario dei cantieri, quando furono riunite per la prima volta nella Galleria d’arte contemporanea. Fu in quell’occasione che Marino Vidoli decise di “svelare” il suo segreto mettendo a disposizione il tassello mancante per la visione al pubblico. Le 12 tele sono attualmente esposte nella Fondazione Carigo di Gorizia, nell’ambito della pregiata mostra dedicata a “Vito Timmel. Suggestioni secessioniste a Monfalcone”, curata da Franca Marri. L’esposizione proposta dall’Ecomuseo Territori, collegata all’iniziativa denominata “Turisti a Km zero”, ha “lanciato” un ponte ideale su Panzano, prevedendo visite guidate al Villaggio operaio, progettato dall’ingegnere Dante Fornasir di Cervignano, per far conoscere e “rivivere” la storia costruita dalla famiglia Cosulich. Una formula risultata vincente, che ha riscosso consensi e partecipazione, tanto da indurre gli organizzatori a prorogare la mostra fino al 27 aprile (in un mese più di 2mila visite). È stato questo evento a convincere definitivamente Vidoli dell’opportunità di mettere a disposizione il tassello mancante della collezione Timmel, un atto del quale la comunità monfalconese non può che essere grata. Il Ccm ha così segnato l’ultimo atto di una lunga e tormentata ricerca. I pannelli di Timmel erano considerati perduti, inceneriti dai bombardamenti alleati che avevano raso al suolo il Teatro di Panzano fatto costruire dai fratelli Cosulich.
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