Acli, i piani della rieletta Paoletti: «Più sostegno alle fasce più deboli»

«Il momento che stanno affrontando le famiglie è tragico. La crisi sta ancora colpendo duro. Ci sono sacche di povertà a Gorizia e nell’Isontino che stentano a diventare conclamate per la grande dignità delle singole persone. Occorre rimboccarci le maniche e fare rete».
Silvia Paoletti è stata appena confermata alla presidenza delle Acli provinciali. E dimostra di avere le idee chiare per il nuovo mandato. In primis, si procederà con la ristrutturazione del Caf-Acli Service Trieste-Gorizia «dando il nostro apporto all’allargamento dell’attività sociale, ampliando i servizi».
Paoletti, un particolare riguardo sarà dedicato, poi, al Patronato?
Sì, ma non manca il rovescio della medaglia. È un’attività che soffre oggi dei tagli governativi con conseguente diminuzione dei contributi che annualmente vengono erogati dallo Stato. Il Patronato è un servizio al cittadino quanto mai importante e ogni sforzo va compiuto per mantenerlo sempre ai massimi livelli di professionalità. Sarà perciò necessario avviare un progetto formativo per “promotori sociali volontari” che possano supportare in ogni circolo il lavoro di coloro che già partecipano all’attività associativa. il nostro obiettivo, inoltre, è di ricreare il “Coordinamento donne e gioventù aclista”.
Il panorama, però, è destinato a cambiare. La Provincia non ci sarà più e incombono le Uti...
Vero. Ad oggi, stiamo ancora parlando di provincia in quanto esistono gli 8 circoli che la rappresentano ma c’è la consapevolezza che, molto probabilmente, ci sarà una rivisitazione della struttura organizzativa nel momento in cui verranno istituite le Uti: ciò non toglie che il territorio rimane lo stesso e che quindi sarà probabile vedere la nascita delle Uti Alto e Basso Isontino anche nella nostra organizzazione, che rappresenteranno comunque il territorio. Sempre da un punto di vista organizzativo, sarà interessante costituire le commissioni di lavoro per dar così modo alla presidenza e al consiglio provinciale di elaborare progetti da condividere garantendo così la presenza delle Acli sul territorio.
Da chi è composto il direttivo?
Oltre alla sottoscritta, ci sono il vicepresidente Gianni Clemen (espressione di Ronchi dei Legionari) e i consiglieri Egigio Barbiero (Gradisca), Silvio Spoladore (Monfalcone) e Adelchi Sbuelz (segretario amministrativo delle Acli).
I cardini del suo programma?
Riscoprire, evidenziare, caratterizzare ed attualizzare la nostra impronta tradizionale cattolica è quanto questo tempo ci richiede, riproponendo incontri riservati a tutti i soci e non solo, per i più importanti momenti dell’anno liturgico (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e Pentecoste) condividendo iniziative anche con le altre associazioni cattoliche della Diocesi e segnatamente con la Caritas e con le aggregazioni laicali. Accentueremo, poi, la nostra presenza in ambito regionale rivendicando la specificità dell’Isontino e della sua Diocesi riprendendo un discorso con i circoli che, pur appartenendo alla Provincia di Udine, fanno parte della nostra Diocesi.
Quindi, c’è tanto lavoro da fare...
Vanno affrontati gli scenari socio-economici che quotidianamente si presentano ai nostri occhi, continuando ad essere “sentinelle del territorio” per aiutare i più deboli rendendo concreto e visibile il ruolo che svolgiamo per i lavoratori, i cittadini e le famiglie che, in quest’epoca non trovano punti di riferimento. In poche parole, va difesa la dignità della persona, coniugando la dottrina sociale della Chiesa con il nostro essere popolo di Dio che vive nel mondo.
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