AcegasAps e Amga: "Fusione possibile"

Incontro fra Honsell, Zanonato e Paniccia. Il sindaco di Padova: "Volontà di collaborazione, aspettiamo le elezioni"

TRIESTE. Fusione in vista? È ancora presto, fanno capire i protagonisti, ma Acegas-Aps e Amga Udine hanno iniziato a parlarsi e ripescato il progetto di una multiutility nordestina che possa competere con i colossi italiani. Furio Honsell preferisce non esporsi ma il collega di Padova Flavio Zanonato ammette che sì, c'è stato un vertice con il sindaco di Udine, il presidente di Amga Antonio Nonino e presidente e ad di Acecag Aps, Massimo Paniccia e Cesare Pillon. Stando agli ultimi bilanci delle due società, si potrebbe puntare a un gruppo da 660 milioni di euro.

«È stato un incontro positivo - commenta Zanonato -, mi pare ci sia una forte volontà di collaborazione. Non facciamo però fughe in avanti, siamo solo all'inizio». Nel 2008, dopo il fallimento del progetto Nord Est Servizi in era Illy, ci aveva provato Renzo Tondo. Il presidente Fvg riunì a fine settembre le tre aziende di multiservizi di Trieste e Padova, Gorizia-Monfalcone e Udine ma Acegas-Aps, Iris e Amga non trovarono un minimo d'intesa per far decollare la trattativa. A frenare fu in particolar modo Honsell che, davanti alla prospettiva di confronto con un soggetto molto più grande, e anche extraregionale, come Acegas-Aps, scelse di non procedere. «Preferisco un percorso graduale», dichiarò allora. Stavolta, racconta Zanonato, il sindaco di Udine ha un approccio diverso. «Ho visto Honsell molto interessato, le precedenti perplessità non sono emerse. Udine, sull'acqua, ha fatto altro scelte, ma sul resto mi pare disponibile a un'ipotesi di dialogo», riassume il primo cittadino di Padova spiegando di aver contribuito a mettere in contatto le due società. Futuri incontri? «Si aspetta il voto di Trieste, dopo di che si porteranno avanti i ragionamenti con i nuovi amministratori». Sulla carta si tratta di un mega-progetto. Se l'Amga ha ormai deciso di trasferire il ramo acqua a Cafc, la partita su energia e gas rimane rilevante. Secondo i dati di bilancio appena presentati, Amga Energia & Servizi, la partecipata udinese che fa più ricavi, ha aumentato il fatturato dai 111 milioni del 2009 ai 160 dell'anno scorso, con volumi di vendita del gas passati dai 170 milioni di metri cubi del 2009 ai 225 del 2010 e la previsione per quest'anno di superare i 250 milioni. In crescita anche le vendite di energia elettrica, cresciute dai 320 milioni di kwh del 2009 ai 600 milioni del 2010. «Il miglior bilancio della nostra storia», dice l'ad Daniele Romanello. Recenti anche i dati di bilancio di Acegas-Aps: 108,3 milioni di margine operativo, 22,1 milioni di utile, 506,1 milioni di ricavi. Numeri che adesso, a quanto pare, non spaventano più il Comune di Udine.

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di Elena Orsi

TRIESTE

Con oltre 211 euro pro capite di spesa e con oltre lo 0.51% di Pil, il Friuli Venezia Giulia, (dopo Trento con 280 euro pro capite e la Val d'Aosta con 263 euro) è tra la regioni che dedicano la percentuale più alta del loro Pil alla spesa per i servizi sociali. Lo dimostrano gli ultimi dati Istat sulla spesa sociale. Andando a vedere il rapporto pro capite, la maggior parte dei fondi sono destinati all'assistenza disabili (oltre 5mila euro), e gli anziani (240 euro). Le famiglie e i minori arrivano al terzo posto con 158 euro, gli immigrati costano solo 97 euro pro capite. In particolare, se si parla di assistenza, su 29 milioni 16 sono destinati all'assistenza domiciliare, 3 alla domiciliare integrata, 7 all'assegnazione di voucher e assegni di cura, e 2 per i pasti a domicilio. Pochi spiccioli invece per telesoccorso e teleassistenza (185mila euro), e i servizi di buon vicinato (123mila). All'ultimo posto la povertà, con gli adulti in condizioni di disagio o persone senza fissa dimora. Rispetto all’anno precedente la spesa sociale gestita a livello locale è aumentata del 4,1%, in linea con la dinamica di leggera crescita osservata dal 2003. A livello nazionale, la spesa per i servizi sociali è in continua crescita: passa dallo 0,39% del 2003 allo 0,42% del 2008. La spesa media pro capite è passata da 90 euro nel 2003 a 111 euro nel 2008, ma l’incremento è di soli 8 euro pro capite se calcolato a prezzi costanti.

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Per la Sinistra Arcobaleno, il rilancio del progetto Unicredit per il Superporto di Trieste e Monfalcone e l’accordo firmato nei giorni scorsi a Roma «non sono altro che una boutade elettorale». «Abbiamo appreso che mentre il Governo stava trattando il rilancio del progetto Unicredit e stava assumendo il solenne impegno con i vertici di Unicredit e della Regione Fvg di non finanziare altre infrastrutture portuali in Italia - si legge in una nota del partito - il Cipe deliberava lo stanziamento di 106 milioni di euro a favore del progetto di isola off shore per il potenziamento del Porto di Venezia. Forse, all’interno di quei 106 milioni, ci sono anche i 30 milioni promessi per la piattaforma logistica del Porto di Trieste». E si associa l’eurodeputata del Pd Debora Serracchiani: «Il governo e la giunta regionale continuano a beffare i cittadini: chiediamo che la smettano». Per Serracchiani «deve finire al più presto questo spettacolo sbalorditivo e deprimente fatto di riunioni romane da cui la Giunta torna solo con promesse verbali, senza aver firmato un pezzo di carta e soprattutto senza un euro. Ci chiediamo come la Giunta regionale tolleri di continuare a essere umiliata in questo modo dal Governo amico».

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