Accordo sulla sanità: in Fvg stabilizzati altri 130 precari

L’accordo con i sindacati firmato dalla presidente Serracchiani con l’assessore Telesca potrà coinvolgere altre 600 persone

TRIESTE. Il primo passo è la stabilizzazione di 130 precari al lavoro nelle aziende della sanità regionale, la maggior parte operatori in corsia: infermieri, oss, tecnici di laboratorio. Ma, a meritarsi un posto a tempo indeterminato, potrebbero essere entro breve altre 600 persone. Sono i risultati consentiti dal decreto Madia e concretizzati ieri con l’accordo siglato da Regione e categorie Cgil Fp, Uil Fpl, Cisl Fp, Fsi e Fials. I lavoratori che verranno assunti in prima battuta a tempo indeterminato saranno 130, ma sono già in corso verifiche su altre 600 persone per ricostruirne l'anzianità professionale al fine di accertare il possesso dei requisiti per la stabilizzazione. In base a quanto sancito dal protocollo, è prevista l'assunzione a tempo indeterminato per il personale che al 31 dicembre 2017 ha maturato 3 anni di contratto a tempo determinato nell'arco degli ultimi 8 anni, mentre per chi ha maturato la stessa anzianità professionale, ma con contratti di lavoro flessibile o co.co.co, verranno avviate procedure concorsuali riservate (secondo fonte sindacale si tratta di qualche decina di addetti). Lo stesso protocollo, oltre a puntualizzare i termini dell'applicazione del decreto Madia per il triennio 2018-20, chiarisce pure alcuni dubbi relativi alla norma precisando che la sua applicazione riguarda non solo il personale di assistenza, ma anche gli altri profili professionali del comparto.

Inoltre, altra precisazione inserita nell’intesa, nel conteggio dell'anzianità rientrano tutti i rapporti di lavoro anche se prestati con diverse tipologie di contratto flessibile, ma con l'esclusione del lavoro somministrato. «Con la stabilizzazione di 130 operatori precari del comparto sanità – sottolinea Debora Serracchiani, presente alla firma –, provvedimento che si aggiunge ai concorsi già banditi e che continueranno ad esserlo a cadenza annuale, diamo certezza di servizi e prospettive di vita migliore ai lavoratori. La firma di questo protocollo con i sindacati segna una tappa importante, che potrà essere seguita da altre stabilizzazioni». Soddisfazione convinta anche da parte dei sindacati. «Si tratta di un passaggio chiave per dare un po’ di respiro a un servizio sanitario che ha sofferto in questi anni di profonde carenze di organico – dichiara Mafalda Ferletti, segretaria regionale Cgil Fp –. Positivo che la Regione abbia colto l’opportunità offerta dal decreto Madia».

Sempre ieri è arrivata poi la sigla di Regione e categorie sulle risorse finanziarie aggiuntive del personale del comparto sanitario. La giunta ha disposto per il 2018 uno stanziamento di oltre 16 milioni (a disposizione di tutto il personale, medici esclusi, si tratta di circa 900 euro medi pro capite), con un aumento di mezzo milione rispetto allo scorso anno. Nel dettaglio, all’Asui Trieste vanno 3,4 milioni, alla AaS 2 Isontina-Bassa friulana 2,5 milioni, al Birlo 550mila euro. I fondi sono indirizzati principalmente per l'incentivazione degli obiettivi legati al disagio per il lavoro notturno e festivo, ai turni, al personale ota/oss, nonché per consentire l'omogeneità di trattamento economico del personale a disposizione dei corsi di laurea di area sanitaria. Oltre 6,7 milioni vengono invece destinati alla contrattazione integrativa aziendale, al fine di impiegarli per promuovere processi di riorganizzazione, assistenza domiciliare, interventi socio-sanitari, percorsi di riabilitazione, ma anche per favorire l'integrazione ospedale/territorio.

 

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