Accoltellata da un 81.enne, donna di 51 anni ricoverata a Cattinara
Una delusione d’amore. Gli aveva detto che per lui non c’erano speranze: così Francesco Cariello, classe 1933, all’alba di ieri si è vendicato del rifiuto di colei della quale si era innamorato. Lo ha fatto brandendo un coltello: dodici fendenti vibrati con rabbia e risentimento. La donna, Loredana G., 51 anni, si trova ricoverata nel reparto di rianimazione di Cattinara. La lama l’ha raggiunta al volto, al collo, al torace e all’avambraccio. Per i sanitari è stato un miracolo che la donna, che ha riportato anche alcune fratture, sia riuscita a cavarsela. Ora l’accoltellatore è in carcere. In cella, nonostante i quasi 81 anni di età. L’accusa: tentato omicidio.
Tutto è successo in pochi minuti attorno alle 5.30 all’altezza della fermata dell’autobus in via Alpi Giulie. Loredana era appena uscita da casa: abita a poche decine di metri. Stava aspettando la 37 per andare all’ospedale Maggiore dove lavora alle dipendenze di una cooperativa. Per strada a quell’ora non c’è quasi nessuno. Ma all’improvviso è spuntato Francesco Cariello.
Cosa si siano detti nessuno lo sa. Certo è che il pensionato - vedovo - a un certo punto ha estratto il coltello dalla tasca del giubbotto. E poi l’ha colpita. La donna ha tentato di fuggire, come testimoniano le macchie di sangue lasciate sull’asfalto. È corsa in mezzo alla strada. E probabilmente ha urlato terrorizzata mentre l’altro come una furia infieriva contro di lei. Si è protetta il volto con le mani. Ma lui, con una forza impensabile per la sua età, l’ha anche colpita più volte con dei pugni fino a farla cadere.
A un certo punto alla fermata è arrivato un uomo. Ha visto Loredana G. riversa sul selciato e tutt’attorno tanto sangue. Cariello era a pochi metri, in piedi. Fermo, come fosse inebetito. Il testimome ha chiamato i soccorsi. È arrivata un’ambulanza del 118. I sanitari hanno prestato le prime cure alla donna che poi è stata trasportata a Cattinara dove gli staff di chirurgia plastica e otorinolaringoiatria l’hanno sottoposta a un delicato intervento chirurgico.
Quando, poco dopo, sono arrivati i carabinieri, l’accoltellatore stava andandosene. Aveva percorso appena una decina di metri. Il coltello lo aveva buttato nel cassone di un camion parcheggiato a pochi metri di distanza. I militari hanno accompagnato Cariello nella caserma in via dell’Istria. È lì lui ha raccontato informalmente il perché della sua azione, della sua vendetta.
L’uomo abita in uno stabile in via Pagano 3, al terzo piano: due piani più in basso vive la anziana mamma di Loredana G.. Proprio per accudirla, in luglio la donna si era trasferita temporaneamente in quell’alloggio. Ed è stato così che Loredana G. ha conosciuto Francesco Cariello. Lei non gli ha mai dato troppa corda, ma l’uomo si è illuso che tra di loro potesse nascere un legame, e con i carabinieri ha anzi sostenuto che qualcosa c’era stato. Lui ha continuato a sperare fino a quando lei, giorni fa, gli ha detto chiaro di non volere alcuna relazione. A quel punto è scattato il desiderio di vendetta. Cariello ieri all’alba ha preso il coltello da cucina ed è andato dove sapeva di trovare Loredana, che ogni mattina attendeva l’autobus per andare al lavoro.
Al pm Lucia Baldovin che attorno a mezzogiorno lo ha interrogato, accompagnato dal difensore di fiducia Stefano Briscik, l’accoltellatore ha tentato di spiegare che aveva avuto intenzione di parlarle, di chiarire la situazione, di chiedere spiegazioni di quel rifiuto. Ma «lei mi ha risposto male. Per questo ho reagito», ha affermato dopo aver confessato. Non ha però saputo o voluto spiegare perché girasse con un coltello da cucina in tasca. Un’arma dalla lama lunga 18 centimetri. Cariello così è finito in carcere. Domani darà interrogato dal gip.
(ha collaborato Laura Tonero)
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