Accoglienza, i lavoratori in piazza contro i tagli. Il prefetto media tra Ics e Regione Fvg

Rosolen propone di congelare l’iter degli 82 licenziamenti in vista di una nuova possibile trattativa diretta col Consorzio. Schiavone: «Valuteremo, i posti caleranno comunque»
Lasorte Trieste 07/08/19 - Prefettura, Tavolo di Lavoro sull'Accoglienza
Lasorte Trieste 07/08/19 - Prefettura, Tavolo di Lavoro sull'Accoglienza

TRIESTE Prefettura e Ics vanno verso la trattativa, il cui avvio vero e proprio sarà confermato con ogni probabilità domani, venerdì 9 agosto. Per questo motivo i sindacati e la Regione chiedono alla onlus di sospendere, per ora, la procedura di licenziamento collettivo per 82 dei suoi operatori. L’Ics al momento si riserva però di rispondere. Pare sempre più certo, in effetti, che alcuni posti di lavoro andranno persi in ogni caso. Ecco in sintesi quanto emerso dal tavolo di confronto svoltosi ieri nel palazzo di governo di piazza Unità. Erano presenti il viceprefetto Rinaldo Argentieri, l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, il presidente Ics Gianfranco Schiavone, i rappresentanti delle sigle sindacali Usi, Usb e Cgil Fp nonché alcuni dei lavoratori che potrebbero essere direttamente colpiti dagli esuberi.

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Si è trattato del secondo tavolo sul tema nel giro di pochi giorni, il primo alla presenza di un membro della giunta regionale: i sindacati inizialmente, a quanto è dato sapere, avevano chiesto che ci fosse il governatore Massimiliano Fedriga in persona.

L’incontro si è svolto a porte chiuse, mentre in piazza Unità una cinquantina di persone direttamente coinvolte manifestavano in attesa che qualcuno scendesse a portare delle notizie. «L’amministrazione regionale – ha detto Rosolen al termine del tavolo – ha chiesto la sospensione della procedura di licenziamento collettivo fino a quando la Prefettura non avrà finito l’iter di contrattazione diretta con l’Ics, il cui inizio è previsto nei prossimi giorni».

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Il riferimento è al fatto che venerdì 9 agosto, domani, scade l’avviso emesso dalla Prefettura e rivolto a eventuali nuovi operatori economici disposti ad accollarsi la gestione dei 1000 posti nell’accoglienza diffusa cittadina, dopo che le gare d’appalto sono andate a vuoto.

Il commissario di governo Valerio Valenti ha più volte dichiarato che, se anche quest’ultimo avviso andasse deserto, allora la strada sarebbe quella della mediazione con gli attuali gestori del servizio: Ics, appunto, e Caritas (quest’ultima però non sta partecipando ai tavoli). E, stando a quanto trapela, a ieri nessuno si era ancora presentato. Quello che Rosolen ha fatto, alla luce di ciò, è stato suggerire ai sindacati di chiedere all’Ics di “bloccare” la procedura di licenziamento. La richiesta è stata effettivamente avanzata dalle parti sociali. «Spero che Ics prosegua nella contrattazione con la Prefettura – ha continuato l’assessore regionale – e mantenga i rapporti con i sindacati, in modo da esperire il minor numero di esuberi possibile». Schiavone, dal canto suo, si è detto «soddisfatto per l’esito del tavolo, estremamente positivo. Sindacati e Prefettura hanno dimostrato serietà, discutendo delle cose così come stanno – ha proseguito il numero uno dell’Ics –. Questa crisi occupazionale è il prodotto di scelte politiche avventate (il riferimento è all’abbattimento dei costi per la gestione dell’accoglienza, reso possibile dalla legge Sicurezza voluta da Matteo Salvini, ndr). Il nostro patrimonio di esperienza andrebbe invece tutelato».

«L’assessore al Lavoro al contrario - ha aggiunto Schiavone - durante il tavolo ha affermato non solo che la perdita dei nostri posti non è negativa, ma anche che tale perdita è frutto di una nostra scelta politica. È stata una grave manifestazione di disprezzo». Rosolen, contattata telefonicamente, ha replicato così all’affondo: «Quello che io ho detto è che le modalità di decreto con cui si stanno svolgendo questi bandi sono le stesse attraverso le quali l’Ics a suo tempo ha proceduto alle assunzioni: le rispettino anche stavolta. Ero a questo tavolo per parlare di lavoro: volutamente non entro nel merito politico». E Schiavone, come intende risponde alla richiesta di sospendere la procedura di crisi dell’Ics? «Comprendo la richiesta e la valuteremo. La logica è non precipitare i licenziamenti, qualora la trattativa andasse bene. È però importante sottolineare che la negoziazione, in ogni caso, mai potrà mai raggiungere i livelli precedenti. Alcuni posti si perderanno. Spero il minor numero possibile».

Mario Verzegnassi, dell’Usi, ha infine parlato anche a nome di Cgil Fp e Usb: «Manteniamo lo stato di agitazione. Ma per il momento niente sciopero, in attesa che si chiariscano i rapporti tra Ics e Prefettura. Auspico un buon accordo, che mantenga alti livelli occupazionali e, nel contempo, una qualità dell’attività dell’associazione altrettanto elevata».—


 

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