Accoglienza dei migranti a Trieste, approvata la delibera per trasferirli dal Silos a Campo Sacro
TRIESTE La delibera è stata approvata appena dopo pranzo, all’unanimità. Il terreno sarà concesso alla Prefettura il primo di luglio, e di lì si darà avvio ai lavori per la realizzazione di una «recinzione di sicurezza» e il rifacimento della fossa fognaria. I servizi igienico sanitari andranno quindi potenziati, l’intero sito ripensato, riorganizzato di modo da accogliere moduli abitativi, letti e brandine. Fino a un centinaio.
A quel punto, dice il sindaco Roberto Dipiazza, l’indecorosa situazione del Silos «spero sarà risolta». Perché i migranti attualmente lasciati tra topi e immondizia saranno infine «spostati» a Campo Sacro, sul Carso. L’ex Ostello scout non sarà un hotspot né un dormitorio hub, ma una struttura ad alta rotazione, in cui i richiedenti asilo potranno dimorare in condizioni più dignitose, in attesa di essere trasferiti «in altre città». Poi il fatiscente capannone dietro la stazione verrà «sgomberato», i suoi ingressi sigillati e la struttura venduta: in queste settimane, fa sapere il Comune, c’è stata «un’accelerazione nelle trattative» e alla proprietà, la Coop Alleanza 3.0, sono pervenute «due offerte concrete da privati».
«Questione di poco», dice ancora Dipiazza, anche se il termine di giugno che aveva annunciato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi evidentemente non potrà essere rispettato. «Auspicabilmente entro l’estate», precisa l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti. «Il prima possibile», settimane o mesi, dunque, e la situazione del Silos, «spero sarà risolta».
La «soluzione», quindi, c’era ed è stata trovata. La giunta comunale ha infine approvato, ieri all’unanimità, la delibera di concessione del terreno dell’ex Ostello scout alla Prefettura per un periodo di minimo due anni, «mettendo il primo tassello – dice Dipiazza – alla fine di questa situazione drammatica». Entro il primo luglio l’organizzazione Amis – Amici delle iniziative scout riconsegnerà «con disponibilità» l’immobile di Prosecco, che sarà quindi destinato – previa una serie di lavori manutentivi – a uso esclusivo di Centro di accoglienza straordinaria.
Una destinazione non troppo diversa dall’attuale, perché già durante la pandemia il sito era stato utilizzato per l’«isolamento fiduciario» dei migranti che terminavano la Rotta balcanica a Trieste e da allora Caritas e Ics, attraverso il bando prefettizio, offrono accoglienza a 25 richiedenti asilo.
Ma è una capienza dettata dalle circostanze, perché in passato l’Ostello aveva vissuto picchi di duecento migranti arrangiati in giacigli improvvisati, tanto che da tempo gli scout non possono più svolgere le proprie attività a Campo Sacro e in Amis si pensa al trasloco nello chalet del parco del Revoltella. Adesso si punta «raggiungere una capacità di accoglienza superiore», si legge nella delibera comunale, e anche per questo il passaggio del terreno in mano alla Prefettura non convince né le realtà umanitarie, per le quali «di per sé non è una soluzione», né i residenti del borgo, intimoriti dalla prospettiva di una «nuovo Silos sul Carso».
Ma l’assessore Roberti rassicura. Campo Sacro afferma, «non tornerà come prima», bensì sarà una «struttura di respiro» e ad alta rotazione, in cui trasferire i richiedenti asilo e «offrire una prima accoglienza». A quanti, «lo definirà la Prefettura», mentre il Comune parla di «un centinaio». In ogni caso, i migranti «rimarranno all’ex Ostello solo per un breve periodo: il tempo – precisa Roberti – delle procedure, poi saranno trasferiti. I numeri non torneranno quelli di prima».
La soluzione – per le istituzioni – quindi c’è. Il sito di Campo Sacro passerà alla Prefettura come detto tra poco più di un mese e da lì si inizierà con i lavori: il Comune si occuperà della fognatura e della recinzione, la Prefettura del resto della manutenzione. A quel punto, dice il sindaco, per i migranti ci sarà «un’alternativa migliore», il capannone sarà «sgomberato il prima possibile» e poi venduto a privati. E la situazione del Silos, dice, «spero sarà risolta»
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