Accesso ai mutui casa, arriva la stretta

In Finanziaria verranno approvati requisiti più severi per limitare il numero dei beneficiari. Obiettivo: contenere la spesa
Bumbaca Gorizia Panoramiche di Gorizia dal castello
Bumbaca Gorizia Panoramiche di Gorizia dal castello

di Marco Ballico

TRIESTE

I mutui agevolati non saranno più per tutti. Non almeno per chi ne può fare a meno. In tempi di risorse in calo, la Regione fissa paletti più alti per contenere la platea dei beneficiari. I criteri, che riguarderanno per esempio le metrature delle case e le reali possibilità economiche dei richiedenti, sono in corso di definizione ma Riccardo Riccardi intende inserire le nuove norme già in Finanziaria.

Il regolamento in vigore consente l’accesso al mutuo regionale a single e coppie, comunitari ed extracomunitari in possesso di carta di soggiorno e con un regolare lavoro in Italia da almeno un decennio, persone che non devono essere proprietarie di altra abitazione e non superare quota 58.900 euro di Ise e 29mila euro di Isee. Il contributo, erogato in rate annuali per 10 anni, è pari al 20% del costo dell’alloggio da contratto ma non può superare i 17.800 euro (25.550 in caso di soggetti in condizione di debolezza sociale o economica). Spazio per tanti, evidentemente: le domande si attestano ogni anno attorno a 5-6mila (il record nel 2007 quando furono 6.811). E dunque pesanti limiti di impegno a carico della Regione: al momento la quota prevista per il 2012, che andrà a coprire le domande in coda quest’anno, è di 70 milioni (6 milioni all’anno per 10 anni più le quote una tantum). Non si può continuare così, ritiene l’assessore competente. Di qui l’intenzione di cambiare. Di rendere soprattutto più mirato il beneficio. «Ci sono condizioni non più attuali – rileva Riccardi – come la possibilità di chiedere il mutuo prima casa in più occasioni. Interverremo perciò, già in Finanziaria, per ridurre l’accessibilità, continuando certo a sostenere la prima casa, ma per quello che realmente rappresenta». La linea dell’assessore, che porterà in commissione i contenuti della riforma, è condivisa. Anche Daniele Galasso, capogruppo del Pdl, è convinto che una selezione si renda necessaria: «Si tratterà di intervenire sulla superficie perché non si possono sostenere acquisti di case di metrature eccessiva e nemmeno regalare soldi a chi non ha necessità di aprire un mutuo in banca». Da Galasso, come dai colleghi capigruppo del centrodestra, è arrivato intanto ieri un altro via libera sulla manovra. Approvati la riduzione dell’Irap, i 30 milioni in più alla sanità e le altre risposte al sistema, si va a caccia di 5,5 milioni per le tabelle della cultura e, richiesta di Edoardo Sasco (Udc), di almeno 2-3 milioni sulle manutenzioni straordinarie delle abitazioni e di risorse per i centri di aggregazione giovanile. «Lavoro, occupazione e fabbriche» sono invece le parole chiave del Carroccio, rileva Ugo De Mattia. E Danilo Narduzzi avverte: «Basta soldi a palate a festival etnici e iniziative esoteriche. Ma basta anche buttare denaro per appagare i palati fini di ristrette élite con la puzza sotto il naso. Le manifestazioni per pochi intimi non avranno un euro».

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