Accattonaggio e ubriachezza molesta: in tre puniti con i primi Daspo da 6 mesi

Misura applicata a una donna troppo insistente a Cattinara e a due uomini che in piazza Libertà infastidivano i passanti
Foto BRUNI 24.08.2017 P.zza Libertà-controlli di Polizia
Foto BRUNI 24.08.2017 P.zza Libertà-controlli di Polizia

TRIESTE A Trieste sono scattati i primi tre Daspo urbani della durata di sei mesi. La misura viene adottata nei confronti di chi è fermato due volte in 48 ore per ubriachezza molesta, bivacchi, elemosina aggressiva e non, attività di parcheggiatore abusivo. Le segnalazioni sono state inviate dalla polizia locale alla questura che ha emesso i tre ordini. Il primo provvedimento di questa durata impartito da quando, il 5 giugno scorso, è stata introdotta questa misura, è datato 6 settembre e riguarda una donna rumena di 40 anni, che da tempo praticava accattonaggio molesto nel parcheggio attiguo all’ospedale di Cattinara.

Molti cittadini lamentavano l’insistenza di quella donna e i modi di fare non sempre “gentili”. Gironzolava tra le auto o si sistemava accanto al punto d’accesso al parcheggio e, anche inseguendoli, importunava con insistenza i fruitori di quegli stalli. Le lamentele raccolte dall’amministrazione sono state diverse, per mesi. La polizia locale aveva emesso un avviso di allontanamento di 48 ore. Ma la donna, con nonchalance, poche ore dopo era ritornata a Cattinara ed era stata pizzicata nuovamente dagli agenti della municipale mentre infastidiva i clienti del park e chi si recava al nosocomio. A quel punto la polizia locale ha notificato il fatto al questore che ha emesso il Daspo di sei mesi. Alla donna sono interdetti quel parcheggio e pure gli altri in città di proprietà del Comune.

Ma come funziona il Daspo? Chi viene sorpreso dalla polizia locale a compiere determinate attività, oltre alla sanzione già prevista, riceve anche un “avviso” di allontanamento. Se nelle successive 48 ore la persona viene nuovamente scoperta a reiterare il medesimo comportamento, il fatto viene notificato alla questura. Quest’ultima potrà poi emanare un ordine di allontanamento dalle aree interessate della durata massima di sei mesi. In caso di inottemperanza all’ordine impartito, il provvedimento amministrativo rischia di trasformarsi in una denuncia penale per il reato previsto dall’articolo 650 del codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità).

Gli altri due cittadini colpiti a Trieste dal provvedimento di sei mesi sono due uomini di 37 e 47 anni, anche loro di nazionalità rumena. Sono stati raggiunti da Daspo per “ubriachezza molesta”. Avevano l’abitudine di bere e poi di molestare chi passava nella zona di piazza Libertà. Anche loro erano stati raggiunti da un avviso di allontanamento di 48 ore della polizia locale, ma il 30 ottobre scorso, a poche ore dalla notifica del provvedimento, erano ritornati su quella stessa piazza ubriachi, iniziando ad infastidire i passati. Così è scattato il Daspo da sei mesi che prevede in questo caso l’interdizione da piazza Libertà e dalla zona davanti alla stazione ferroviaria, inclusi i sottopassaggi.

«Questi provvedimenti sono sinonimo di attenzione sul territorio – sottolinea il vicesindaco Paolo Polidori –. Queste tre persone, per ora – precisa –, non sono tornate nei luoghi a loro interdetti, il che significa che il sistema funziona, serve da deterrente. Molti ci segnalano il persistere della presenza di parcheggiatori abusivi sulle Rive e in altre zone cittadine: prima o poi riusciremo a colpire anche quel fenomeno, se non ci riusciremo con il Daspo da sei mesi (alcuni parcheggiatori abusivi sono già stati raggiunti dall’avviso di allontanamento di 48 ore e l’hanno rispettato, ndr), ci arriveremo in altro modo». Polidori, poi, fa presente che le novità introdotte dal decreto Salvini «daranno all’amministrazione comunale altri validi strumenti che potranno servire da forte deterrente». —


 

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