Abitanti: in calo Gorizia, cresce Monfalcone
Gorizia cala e Monfalcone cresce: è questo il dato che emerge dal censimento 2011 effettuato dall’Istat, che ha pubblicato in questi giorni, a distanza di oltre un anno dalla rilevazione, i risultati demografici. Il capoluogo, rispetto al 2001, perde 455 abitanti pari all’1,3%, mentre Monfalcone cresce di 648 abitanti (2,3%). Complessivamente la provincia in 10 anni ha visto aumentare i suoi abitanti di 3.652 abitanti attestandosi a 140.143 con un incremento percentuale del 2,7%.
A trainare l’aumento è in particolare la Sinistra Isonzo dove si registrando incrementi di popolazione con percentuali anche in doppia cifra come Turriaco (+14,1%) e Fogliano (+12,8%), ma significativo anche il trend positivo di San Canzian, Staranzano e Ronchi dei Legionari. Quest’ultimo centro con i suoi quasi 12mila abitanti si classifica al terzo posto in provincia dopo Gorizia e Monfalcone.
Il motivo della questa crescita è legato soprattutto alla maggiore e più variegata offerta abitativa sia in alloggi che in terreni da destinare all’edilizia privata. È più facile trovare un terreno per costruire una villetta o ville a schiera nei paesi che nei centri più grossi come Monfalcone e Gorizia. C’è da tener conto, poi, che il Monfalconese per la sua vitalità economica ha una maggiore attrazione rispetto ad altre zone. Cosa che invece non è capace di fare Grado, nonostante la sua offerta turistica. Il traguardo dei 10mila abitanti è ormai un miraggio: l’Isola d’oro in questi 10 anni ha perso il 3% degli abitanti scendendo da 8.728 a 8.462 unità. E fa compagnia a Gorizia, Dolegna del Collio e San Floriano del Collio, che sono gli unici comuni della provincia a registrare un segno negativo.
Tornando ai centri minori Cormons con 7.543 abitanti(+1,3%) resta al quarto posto come dimensione della popolazione distanziando Staranzano (7.199), che presenta incrementi percentuali più alti (+8,4). Sostanzialmente stabile Gradisca (+1,2%). Ma sono molti i centri della Destra Isonzo, pur con segni positivi, che registrano lievi scostamenti. Fanno eccezione quattro paesi - Villesse, San Lorenzo, Moraro e Capriva - che hanno segnato in dieci anni incrementi di un certo rilievo. Se si esclude Villesse che ha superato quota 1700 e senza l’influsso di Ikea, che denota una certa vivacità economica, negli altri tre paesi è stata la crescita edilizia a trainare l’aumento della popolazione. Moraro, pur essendo il comune più piccolo dopo Dolegna, ha visto una crescita degli abitanti del 10,5%, seguono San Lorenzo (+8,5) e Capriva del Friuli (7,3).
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