Abitanti in calo a Trieste: il parere del prof. De Stefano: «Bisogna garantire maggiore stabilità ai giovani e rendere la città più attrattiva»
TRIESTE Le cause della costante diminuzione della popolazione residente a Trieste vanno ricercate, secondo Domenico De Stefano, professore ordinario di Statistica sociale all’Università di Trieste, «in alcuni fattori che agiscono anche a livello nazionale: il persistente calo delle nascite, il calo degli arrivi dall’estero e da altre province».
Tuttavia, esaminando i dati, De Stefano valuta che nel quadro triestino siano presenti ragioni «ancor più preoccupanti»: «Innanzitutto a Trieste il tasso di natalità è decisamente sotto la media italiana: a fronte di un tasso di natalità di 7 nati su mille abitanti a livello nazionale nel 2019, Trieste fa registrare un valore di 5,8, tra i più bassi del Nordest». Inoltre la particolare struttura demografica, «che vede storicamente la città di Trieste tra le più anziane d’Italia, con un indice di vecchiaia di molto superiore al dato nazionale, che fa sì che il saldo naturale risulti in costante peggioramento».
A questo, De Stefano aggiunge che «il saldo complessivo degli stranieri, determinante per l’unico incremento della popolazione registrato nell’ultimo trentennio (negli anni 2009-2010), seppur in lieve aumento nel 2020 rispetto al 2019, non è tornato ai livelli degli anni precedenti».
Da questo quadro, secondo lo statistico, «emerge una situazione nella quale un’inversione di tendenza è molto complicata. Gli effetti dell’attuale pandemia provocheranno probabilmente un peggioramento della situazione». Per De Stefano «occorrono politiche lungimiranti da attuare il prima possibile. Auspicabile offrire maggiore stabilità ai giovani, garantendo loro migliori condizioni di vita, e puntare sull’attrattività della città per suscitare nuove progettualità, non solo demografiche».—
Riproduzione riservata © Il Piccolo