Abbattuti 500 cinghiali in un anno nell’Isontino

A questi numeri vanno aggiunti i prelievi in deroga: 16 sono già stati eseguiti a Gorizia mentre 50 verranno effettuati nell’area delle riserve di caccia del Collio
Di Francesco Fain

CORMONS. Sedici li hanno già abbattuti. Tutti a Gorizia. Ora ne verranno eliminati altri cinquanta nell’area del Collio.

Sì, come preannunciato da questo giornale, è partito in grande stile il piano di abbattimento straordinario dei cinghiali. I dati complessivi del 2012 ancora non sono disponibili. Ma l’anno precedente sono stati uccisi in provincia di Gorizia qualcosa come 502 cinghiali. Nella fattispecie: 387 nel distretto Collio, 103 nel disstretto del Carso, 12 (questo perchè il cinghiale era sceso in pianura 10 mesi fa) nel distretto Pianura, zero in laguna.

Prelievi

in deroga

A questi numeri va aggiunto quello contenuto nell’ormai “famosa” determinazione della Provincia numero 649. È intitolata “Attuazione del provvedimento di deroga per il prelievo di esemplari di cinghiali (Sus scrofa). Seconda fase d’intervento”. In cosa consiste? Com’è noto, è stata data l’autorizzazione all’esecuzione del prelievo di 50 esemplari di cinghiali nel territorio delle riserve di caccia ricomprese nei Comuni di Medea, Farra, Dolegna, Gorizia, Cormòns, San Floriano, Mossa, San Lorenzo, Capriva e Gradisca. Una decisione per far fronte all’emergenza, visto che sono in costante (e preoccupante) aumento gli avvistamenti di ungulati anche nei pressi delle abitazioni.

«Verrà data priorità di intervento - si legge nella determina - ai cacciatori appartenenti alle sopracitate riserve di caccia, ciascuno per quella di appartenenza e, in caso di necessità, agli altri cacciatori iscritti negli elenchi. Il prelievo avverrà con il fucile a canna rigata: preferibilmente con l’utilizzo di munizionamento atossico ovvero con palla senza piombo e, ove e se necessario, anche con l’uso di munizionamento dissuasivo». Non solo. Il provvedimento straordinario della Provincia dispone anche che «le spoglie degli animali abbattuti, qualora non destinate allo smaltimento o alle attività di monitoraggio sanitario, vengano destinate, a titolo di rimborso per l’attività svolta, agli incaricati della deroga stessa, i quali attueranno i medesimi obblighi sanitari sulla spoglia previsti dalla normativa venatoria vigente.

Le carcasse al carnaio

di Monte Debeli

Ma dove finiscono gli animali abbattuti? Le carcasse prelevate dal corpo di Polizia locale della Provincia verranno destinati al carnaio di Monte Debeli qualora per il prelievo siano state utilizzate le munizioni “atossiche”, ovvero vengano destinati allo smaltimento con le procedure normalmente adottate per i recuperi di fauna selvatica.

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