Aaa cercasi francobolli «Ormai sono introvabili»
Nelle tabaccherie scorte quasi a zero. «Non conviene più»

Lasorte Trieste 05/02/18 - Via delle Torri, Tabacchi, Lucio Valzano
TRIESTE Lento ma inesorabile, il progresso tecnologico sta mietendo una vittima eccellente: il francobollo. Le lettere non si scrivono più e le cartoline sono quasi andate in soffitta soppiantate dai selfie. Ma cosa succede se una persona volesse spedire due biglietti di auguri?
Abbiamo provato la titanica impresa e, a malincuore, abbiamo registrato una netta sconfitta. Sei tabaccai della città infatti, hanno candidamente ammesso di essere sprovvisti di francobolli: «Mi devono arrivare», «Non ne ho» e «Non ne abbiamo nemmeno uno», le risposte più gettonate.
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Qualche giorno dopo, invece, la situazione sembra capovolta: tutti i tabaccai interpellati dicono di avere francobolli a disposizione. Anzi, anche coloro che fino a qualche giorno prima ne erano sprovvisti assicurano di non rimanere mai senza. «Sì, ne ho qualcosina – dice Lucio Valzano della tabaccheria in via delle Torri – può succedere di rimanere senza, ma di solito no, almeno non a me». Stesso discorso per la rivendita in via Roma: «Sì, ne ho sempre io». Sicuro? Non succede mai di rimanere senza? «Sì qualche volta succede, come no». Anche al tabaccaio nell’atrio della stazione ferroviaria è successo di dover deludere le richieste dei clienti: «In questo momento ne ho, ma effettivamente può succedere di rimanere senza. Dipende molto dal flusso delle persone qui in stazione».
Sul perché capiti di non aver francobolli da vendere le risposte divergono: «Ultimamente non ne ho tanti perché si usano sempre meno» spiega il signor Valzano a cui fa eco quello della stazione: «Non so se si usano di meno, direi che dipende molto dai momenti: a volte sono molto richiesti, a volte di meno, dipende dalla tipologia di persone che viaggia. Se arriva una comitiva o un bus con turisti allora si vendono molto, assieme alle cartoline».
«La richiesta di francobolli è quasi zero – spiega la Federazione Italiana Tabaccai di Trieste – quelli che lavorano con uffici e hanno quindi un certo giro sono forse più forniti, ma la maggior parte ne prende pochi proprio perché si usano pochissimo». Richieste azzerate quindi e trovare un francobollo, per quei pochi nostalgici ancora in circolazione, diventa davvero un’impresa ardua.
Da parte di Poste Italiane fanno comunque sapere che «da un controllo su tutti gli uffici postali di Trieste abbiamo verificato che, in questo momento, ci sono scorte sufficienti e non c’è nessun problema di fornitura».
Quindi i francobolli ci sono, ma si rischia di non trovarne perché i tabaccai non si riforniscono a causa della scarsa o nulla richiesta.
Ma se un esercente controtendenza volesse comunque avere dei francobolli per la propria clientela, cosa deve fare? «Per la fornitura dei francobolli ai tabaccai, Poste Italiane, da qualche anno, mette a disposizione un servizio online che si chiama Francobollo facile – fa sapere l’ufficio stampa di Poste Italiane – il tabaccaio, dopo la registrazione sul sito, può ordinare i francobolli che, con varie modalità di pagamento, gli verranno successivamente recapitati».
Un’opzione comoda e all’avanguardia, che non sembra però avere il successo sperato: «È vero – dice la Federazione Tabaccai – c’è questa possibilità di ordinare online, però c’è una soglia minima per l’ordine e solo chi ha effettivamente un certo giro d’affari sceglie di accedere a questo servizio. Agli altri non conviene».
Effettivamente, come si legge sul sito Francobollo facile delle Poste Italiane, l’importo minimo è 200 euro e il massimo 3mila. Inoltre «l’importo massimo da pagare al portalettere in contrassegno non può superare i 258, 23 euro, quindi tutti gli ordini che superano il valore di 258, 23 euro saranno spediti in più plichi».
L’altra modalità di approvvigionamento è la più seguita dai tabaccai, cioè rifornirsi direttamente all’ufficio postale più vicino: «Tutti i tabaccai sono inseriti in una banca dati delle Poste che li autorizza a prelevare presso l’ufficio prescelto. La gran parte – conclude la Federazione Tabaccai – va direttamente presso l’ufficio postale». Un scelta confermata dagli esercenti. «Dobbiamo andare noi a prenderli presso le poste, sempre» dice il tabaccaio di via Roma, mentre la collega della stazione sottolinea come «dobbiamo andare personalmente in posta a prenderli: una volta li portavano, ma ora non più».
L’ufficio stampa di Poste Italiane assicura che «i nostri uffici più grandi solitamente possono soddisfare in tempo reale le richieste dei tabaccai, mentre per gli uffici più piccoli è necessario prenotare i francobolli e ritirarli qualche giorno dopo».
Se volete spedire una lettera o un biglietto di auguri, quindi, armatevi di pazienza e di buone scarpe: se la giornata non è quella giusta potreste dover percorrere chilometri prima di riuscire a comprare l’agognato e sempre più raro francobollo.
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