A2A gela Altran: «In regola fino al 2025»

L’azienda ribadisce i termini di legge fissati dal ministreo sull’Aia per la centrale e il processo di «decarbonizzazione lento»
Di Laura Borsani
Bonaventura Monfalcone-03.04.2013 Trasferimento Regal Princess-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-03.04.2013 Trasferimento Regal Princess-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Il riferimento ai fini della validità all’Autorizzazione integrata ambientale è il 2025. E se ulteriori passaggi integrativi ci potranno essere, saranno quelli che il ministero disporrà, qualora la centrale termoelettrica di Monfalcone non risulterà in linea con i parametri fissati dalla direttiva europea in ordine alle Bat, ossia le migliori tecnologie applicabili.

All’indomani delle dichiarazioni espresse dal sindaco Silvia Altran, che ha chiesto al ministero, in occasione della Conferenza dei servizi tenutasi a Roma, il riesame dell’Aia per la centrale prima della scadenza del 2025, l’azienda A2A ribadisce che, ad oggi, è in regola, attenendosi alle prescrizioni del ministero e al rispetto delle normative vigenti in materia, già peraltro taratasi alle più rigorose direttive europee.

In altre parole, non c’è nulla da riesaminare poichè non sussistono elementi per riconsiderare l’Aia appena riaggiornata al 2025.

Al momento, pertanto, l’azienda attende la formalizzazione dell’autorizzazione ministeriale, dopo il “via libera” in Conferenza dei servizi, per procedere alla demolizione dei serbatoi ad olio, a fronte della bonifica dell’area, già da tempo eseguita.

Il tutto, in attesa delle Bat che saranno sancite dall’Unione europea. E in attesa contestualmente anche della convocazione da parte della Regione del Tavolo tecnico ai fini dell’avvio del percorso legato alla “decarbonizzazione lenta” per la centrale. Un processo, dunque, graduale e a lungo termine, mettendo in campo, come già più volte dichiarato da A2A, alternative in relazione all’utilizzo delle biomasse. Intese come legno vergine, naturale e non trattato, a filiera corta. L’approvigionamento, infatti, verrà limitato al Friuli Venezia Giulia, evitando rifornimenti da altre regioni per “mettersi al riparo” da eventuali rischi di illeciti.

Si intende, quindi, puntare a una prima fase di produzione con biomasse sfruttando l’utilizzo di una caldaia a gasolio oggi in dotazione alla centrale, che verrà ricovertita e adeguata per bruciare legname. Con ciò a fronte anche di un censimento territoriale in ordine all’effettiva disponibilità di legname necessario a rendere fattibile la produzione di biomasse.

L’azienda mantiene anche la disponibilità, da ribadire al Tavolo tecnico regionale, di discutere sul progetto di teleriscaldamento, valutando quindi un percorso che guarda alla realizzazione di una rete almeno inizialmente limitata.

I canali procedurali, dunque, restano quelli già tracciati e previsti dalla normativa. A2A auspica nel frattempo l’avvio del Tavolo tecnico con la Regione, proprio per “costruire” il futuro della centrale mettendo a punto il processo di riconversione.

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